domenica 31 gennaio 2010
sabato 30 gennaio 2010
DOVE SONO FINITI QUEI CARI, BELLI ED UN POCO TRASH HORROR GAME? parte 3
DINO CRISIS 3
Varie ed eventuali: terzo capitolo della saga che doveva essere la seconda survival horror in poppa della Capcom per sopperire della mancanza di un Resident Evil sempre ad occupare le nostre console, e che in vece si è rivelata una mezza porcheria che non solo non è riuscita a conquistare il mercato dei videogiochi, ma si è vista addirittura costretta a cambiar rotta più volte nel disperato tentativo di rinnovarsi! E così abbiamo un Dino Crisis 1 che è un resident evil con i dinosauri, un secondo capitolo che è un action game e degli spin off che sono diventati degli sparatutto, insomma un casino mica da ridere. Il terzo capitolo è uscito per la prima Xbox nel 2003, la versione per play 2 è stata invece abbandonata in fase di sviluppo.
Trama:nell' estremo tentativo di recuperare credito la Capcom ha pensato di azzerare quasi completamente la storyline, perciò nessuna Regina, nessun esperimento con portali spaziotemporali ma solo tanta ed ignorante fantascienza; gazie a Dio!
Ci troviamo nel futuro, anno 2548, e con la nostra squadra di space marines dobbiamo investigare sugli strani avvenimenti che hanno ridotto la nave colonia ONU Ozymandias una navicella fantasma, nonchè base di una folta nidiata di pseudo-dinosauri ricreati grazie a degli esperimenti di ingenieria genetica. Tanta action e qualche morte, ma come scrisse qualcuno più bravo di me sulla locandian di un grande film: "nello spazio nessuno può sentirti urlare".
Cosa ci piace?beh il design atipico dei dinosauri che sono dei veri e propri scherzi genetici ed a volte pure bicefali, la cui pelle pare essere un dannato venomita appiccicato alla pelle di Peter Parker ed i sottogiochi, interessante quello che prevede l'eliminazione dei mostri vestiti da camerierina.
Cosa non ci piace? Ripetitivo. E' Resident Evil nel futuro ma senza mordente, è un Jurassik Park senza evoluzioni nelle trama se non dopo lunghi periodi, è un survival horror di cui hanno guastato l'originale concetto di non sentirsi mai al sicuro.
Che fine ha fatto? dopo i ripetuti flop - in cui mettiamo anche Dino Stalker- la saga horror lucertoloide made in Capcom ha trovato la morte con la Playstation 2 e l'Xbox. Un altro gioco della serie gorse non guasterebbe, basta che non tolga tempo allo sviluppo dei Resident Evil!!!
wow!
JERICHO, gioco completo per PC!!!
Sono troooopppppo avanti.
Come quando ho denigrato Avatar e il giorno dopo è uscito su cineblog l'articolo "Avatar è una cagata pazzesaca", cioè non diciamo esattamente le stesse cose ma significa che GIUDIZIO GRATUITO è sulla fottuta cresta della fottuta onda.
Che cazzo.
Beccatevi què
Che fa ridere.
venerdì 29 gennaio 2010
Clive Barker's Jericho
Ovviero "un gioco di paura non è sempre un gioco da paura."
Ma a me è piaciuto cazzo!
Questo sparatutto in prima persona uscito nel 2007 ed edito da CODEMASTERS per Playstation 3, XboX 360 e PC racchiude in sè un cumolo di buone idee mal espresse che comunque lo rendono godibile e differente da tutti gli altri FPS disponibili sul mercato.
Quando si parla di questo prodotto il primo e fondamentale punto da prendere in considerazione è che la storia e l'ambiente sono stati inventati dallo scrittore horror Clive Barker (l'inventore di Hellraiser e Cabal); la trama comunque non è eccezionale e risulta anche un pò kitch in alcune parti del suo svolgimento ma è comunque gradevole il fatto che ci sia uno sviluppo della trama e che le creature che ci ritroviamo ad affrontare sono FOTTUTAMENTE horror, perverse ed assolutamente uniche nel loro genere.
Perciò bando alle ciance, ed andiamo a vedere da quale cavolo di buco infernale sono stati vomitati gli abomini più schifosi della storia degli esseri umani.
Dovete sapere che quando Dio creò l'uomo lo fece un pò troppo a "sua immagine e somiglianza", creando di fatto una sorta di suo clone imbecille, calvo e dal potere illimitato: il "Primogenito".
Quest'essre pressochè onnipotente, vero e proprio errore di Dio, venne perciò esiliato in una sorta di cittadella (Al- Kahli) di freaks racchiusa nelle piaghe del tempo, in una dimensione che non appartiene all'uomo.
Questa è la premessa, ed ora veniamo ai tempi odierni. Per tenere a bada tutte le porcherie inumane che si aggirano nel mondo è stata creata la cazzutissima squadra speciale Jericho, formata da elementi unici nel loro genere e non solo perchè son soldati cattivi e cazzuti, ma perchè ognuno di essi possiede dei "poteri" che li rendono speciali.
Uno di questi uomini, tale Arnol Leach la cui capacità era quella di cogliere i segreti del karma, ha scoperto la possibilità di acquisire un potere pressochè infinito e la possibilità di sfruttarlo in eterno utilizzando i segreti di Al - Kahli; città del Primogenito - come detto prima- che può essere evocata solo tramite un grande sacrificio di sangue.
Perciò giù con bombe nei centri commerciali finchè con un "puf" la città non compare in uno sperduto deserto.
Appena iniziato il gioco si dimostra abbastanza noioso, il primo schema però è solamente una sorta di intro-tutorial per la follia omicida che verrà in seguito. Nei panni del comandante della squadra Jericho, Devin Ross - la cui abilità è quella di guarire gli altri esseri viventi- , guida i suoi uomini in quelli che sembrano dei resti di un'antica città persiana... qui i primi problemi quando al posto che i terroristi al soldo del vostro ex- compagno Leach vi accolgono degli esseri verrucosi enormi. Abituati alle assurdità il comandante Ross e i suoi uomini continuano sino ad un piazzale dove dev'essere consumato un ultimo sacrificio per aprire le porte di Al-Kahli nel nostro mondo. E da qui lo sparatutto in prima persona inizia a differirsi dal resto dei giochi del suo genere, infatti l'ultimo sacrificio siete voi! Devin Ross viene squartato du un altare da un Arnold Leach trasformato in un grosso pipistrello umanoide.
Tutto è perduto e mentre l'ombra della morte cala su di voi il vostro sangue richiama l'abominevole città nella realtà.
Leach avrà il suo potere.
I vostri uomini saranno assorbiti in una dimensione di mostri e bestie sanguinolente fatte di pustole, denti e metallo.
Chiudete la console, avete finito il gioco.
No no no, era ovviamente uno scherzo! Qui inizia il gioco,con la sua vera e propria diversità - a modo suo-, insomma già in Hexen avevamo visto dei personaggi di un FPS utilizzare delle magie, no?
Bello ma non originale, se consideriamo pure che uno può (giustamente, visto che è forse il miglior FPS della storia) comprare quel capolavoro di Bioshock.
Insomma, quando tutto sembra essere finito ecco che si scopre un potere supplementale di Devin Ross, anch'esso collegato al Karma, che gli permette di impossessarsi dei corpi dei suoi uomini.
E così avremo la possibilità di utilizzare sette personaggi con differenti armi e magie in modo da scegliere di volta in volta come vogliamo approcciare il nemico e come comportarci nel gioco! Vogliamo far saltare teste dalla distanza con la nostra cecchina? Spaccare tutto con un Vulcan e delle magie di fuoco? Oppure comandare - è possibile dare ordini alla squadra mentre si è in possesso di qualsiasi personaggio- i nostri uomini mentre dalle retrovie creiamo potenziamenti magici?
Bello ed originale questo nuovo approccio agli sparatutto che ci fornisce, anche se di rado, dei differenti tranelli in cui dovremo cavarcela utilizzando le abilità di determianti personaggi oppure delle situazioni in cui il gruppo dovrà - per svariati motivi- agire diviso in due squadre, Rossa e Blu.
Nelle vostre potentissime schiere potete contare su dei personaggi ben caratterizzati, di cui potete scoprire il background nei contenuti speciali:
XAVIER JONES: armato di mitra e pistola ha dei poteri telecinetici, è ufficialmente il vostro sostituto in comando. Peccato che voi (Devin Ross) siate ancora vivo sottoforma di spirito e che avete ancora voglia di spaccare il culo al traditore di Leach.
ABIGAIBAL BLACK: il mio personaggio preferito per quanto riguarda le missioni più fracassone, è una cecchina che avuto qualche piccolo problema in seguito a degli abusi sessuali da parte del padre e forse per questo ha scelto di passare dalla parte opposta. Questa lesbica darà svariate soddisfazioni sia con il suo fucile che con la cazzutissima pistola, ma la vera crème saranno i suoi poteri di tecnopate. Infatti non è un caso che abbia un cavo che dal cervello arrivi sino alla sua arma, essa ha uno stretto rapporto con la tenologia che le consente - tra le altre cose- di guidare i propri proiettili con la mente. Divertente visto che quando attiverete questa abilità vedrete il proiettile come se foste voi (cioè in prima persona) e potrete sforacchiare vari nemici di fila.
BILLI WIHELMINA CHURCH: giapponesina fidanzata di Delgado è una emo del cazzo. Esatto, sta poverina per usare i suoi poteri si deve incidere ed evocare una "magia del sangue" che può bloccare oppure bruciare i nemici. Personaggio che adoro per le missioni in cui bisogna andare faccia a faccia con il nemico, è armata di una katana che - ovviamente? - è forse l'arma più potente del gioco e du una pistola mitragliatrice.
PADRE RAWLINGS PAUL: questo prete (di cui si scopriranno dei particolari segreti nel corso dell'avventura) è un figo e baffuto cinquantenne che fa strage di nemici con le sue pistole soprannominate "Fede e Destino". Anche se non è il capo del gruppo è quello più esperto e a cui tutti - te compreso- fanno riferimento. Il nonnetto è in grado di esorcizzare i nemici e far resuscitare i membri della squadra, ed è l'unico a capire realmente ciò che accade in Al - Kahli.
SIMONE COLE: amante di BLACK è un'autistica in grado di mutare la realtà, accellerare o rallentare il tempo, far aumentare il danno dei proiettili sparati dal gruppo ed infine è lei che continua a teletrasportare nuove cartucce dal mondo reale alle vostre armi. Con questa ragazzina non potrete mai rimanere a corto di munizioni!
FRANK DELGADO: cazzone "spacco tutto" del gruppo, talmente sbruffone da utilizzare il suo Vulcan con una mano sola. Vabbeh a dire il vero non è colpa sua... infatti nel suo braccio destro è sigillato un demone del fuoco che lo rende inutilizzabile per gestire le armi, ma utile per bruciare i nemici! Insomma quest'uomo non si può pulire il culo ma è in grado di carbonizzare tutto ciò che si muove innanzi a lui.
Con questa folta schiera di eroi al vostro fianco, forse - FORSE-, riuscirete ad uscire dalla città malefica e a spaccare la faccia a Leach. Certo, considerate che Clive Barker ha fatto la trama perciò non sperate che non ci siano lutti o colpi di scena! E' anche importante capire come funzionano i vari livelli del gioco: ogni tot. livelli finirete in una diversa realtà che ha causato varie vittime. Nazisti, nobili romani - che affronterete in mezzo a delle piscine piene di feci e vomito, preti folli - che portarono alla morte migliaia di bambini con la scusa che Dio non gli avrebbe mai fatti morire per una crociata, ed ora ve li ritrovate sottoforma di spiriti con amputazioni a rompere il cazzo...- e chi più ne ha più ne metta.
Un vero e fottutissimo incubo che si dipana per tutta la storia dell'umanità.
Assolutamente da evitare la versione italiana che è doppata male - DAVVERO MALE, la gente parla con la bocca chiusa!- e ci sono errori di ortografia nelle schede dei personaggi.
Ovviamente non è il miglior FPS horror della storia, ma di sicuro è una bella e tosta videogiocata.
giovedì 28 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
HEATH LEDGER un grande attore....
evvabene oh...avete rotto i coglioni però.
tutti lì a dire "genio""grandissimo" "inimitabile".
(quello in canottiera è vivo. non conta niente è uno sfigato)
cazzo, comincio a pensare che la morte sia il più grande degli investimenti per la notorietà.
(arriva senza sforzi ed è gratuita)
Peccato che quando Nolan scelse sto emerito sconosciuto (che aveva fatto film che,prima della morte, nessuno si inculava, bellissimi film tipo 1O COSE CHE ODIO DI TE e LA SETTA DEI DANNATI, nonchè film di merda come IL PATRIOTA o IL DESTINO DI UN CAVALIERE)
tutti gli diedero addosso.
"oooh scegliere uno che fa i teen movie per il joker" "oooh un fighettino per il joker"
il tizio crepa.
per la cultura popolare diventa un genio.
poco importa che sia bravo o meno...è un genio perchè è morto dopo un ruolo "maledetto".
sale PIENE, PIENE CAZZO per vedere PARNASSUSS di Terry Gilliam.
perchè?
perchè è il film POSTUMO DI LEDGER.
due anni prima, in sala c'era I FRATELLI GRIMM E L'INCANTEVOLE STREGA.
sempre di Terry Gilliam, sempre con Heath Ledger.
SALA VUOTA.
cosa mai sarà successo nel frattempo???
deve essere migliorato un sacco il signor Ledger, per richiamare tanto pubblico....
non la curiosità, ma
IL CULTO PORNOGRAFICO DELLA COLPA,DELLA PAURA E DELLA MORTE.
ecco cosa ci muove.
ma vai a fare in culo mondo.
QUESTO è UN GENIO.
ED è VIVOOOOOOOOOOOOOOOHHHHH
e tu, ripieno del mondo detto "gente"...sei una massa di stronzi.
STO ROMPICOGLIONI....
solo che non ho voglia di parlare di niente, cazzo.
quindi...
mi limiterò a dire che:
UMBERTO TOZZI, voglio ricordarmelo sempre e per sempre così:
e con queste performance grandiose:
inoltre, ricordate sempre, che affinchè i vostri pugni siano i pugni del successore della divina scuola di Hokuto, dovrete essere in grado di trasformare la tristezza in rabbia...
(ecco una diapositiva del successore della divina scuola in compagnia di alcuni nani affetti da epatite)
lunedì 25 gennaio 2010
L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI (1956)
Il film che ha avuto probabilmente più remake illustri nella storia del cinema di fantascienza…
Oppure la teoria di Jack Finney secondo cui i comunisti non provano emozioni…
Oppure come usare allegorie per la esprimere le proprie opinioni sulla guerra fredda (visto che siamo nel 1956)…
L’Invasione degli Ultracorpi ( ovvero Invasion of the Body Snatchers) è un film di più di cinquant’anni fa (1956) in bianco e nero e della durata di ’80 minuti, prodotto da Walter Wanger e diretto da un ancora non affermato Don Siegel (Fuga da Alcatraz) è interpretato da Kevin McCarthy e da Dana Wynter nonché tratto dal romanzo di fantascienza/orrore di Jack Finney.
Il film inizia con un Dottor Miles J. Bennel in preda al panico che viene interrogato dal dottor Hill su i suoi presunti delirii riguardo una razza aliena che a poco a poco si sta sostituendo a tutti gli abitanti del pianeta partendo dalla cittadina di Santa Mira. Da qui parte un flashback che vede il dottore ritornare nella sua cittadina per riprendere la sua attività di medico impegnato a risolvere casi di febbre o emorroidi (okay queste le ho aggiunte io…) finché piano piano tutti i suoi pazienti iniziano a disdire gli appuntamenti, come se stessero guarendo da soli. Contemporaneamente dei casi di psicosi e paranoia iniziano a spuntare come funghi nella ridente cittadina, tutti accumunati dal fatto che ogni persona dice che uno o più dei suoi famigliari “non è realmente quello che è”. Parecchio bizzarro, nei remake successivi la cosa sarà ancor più ironizzata da un grande come mister Mattew, uno sei protagonisti del secondo Remake.
Trovati strani bacelli con forme pressoché umanoidi il Dottor Miles e la sua vecchia fiamma Becky Driscoll ( Dana Wynter, per l’appunto) cercheranno di saperne di più su questi alieni precipitati sottoforma di semi spaziali nei campi di Santa Mira che sembrano replicare le persone e privarle dei sentimenti … riusciranno i nostri eroi nell’impresa?
Beh il film inizia con il Dottor Miles analizzato da uno psichiatra, tirate voi le somme …
Questo capostipite della saga sugli Ultracorpi è fresco – nonostante la veneranda età- ancora in data odierna e rifugge dalla tremenda ingenuità di tutti i film del tempo per gran parte dei suoi ottanta minuti, per poi scadere nel dialogo fra gli Ultracorpi e Miles che parte dall’idea di una società utopica senza guerre, violenza e dove tutti sono uguali (hum …) per poi andare a parare in una ridicola filippica sull’amore e l’importanza delle emozioni per gli esseri umani ( con un dottore spaventato che urla agli Ultracorpi “voi non avete nessuno che vi ama”… ci manca solo che sottolinei l’infanzia infelice di quei semi …) comunque il film non manca di colpi di scena molto apprezzati soprattutto visti con l’occhio dell’epoca ( ovvero mantenevano ancora la loro genuina novità).
Purtroppo gli attori non sono all’altezza del capolavoro di Siegel, infatti la recitazione della Wynter è pari a quella di Manuela Arcuri (… vabbeh forse esagero …) e McCarthy con quel suo inguardabile ed enorme mascellone, il suo gesticolare folle e quei due maledetti denti da roditore sempre in primo piano… insomma forse non è stata la scelta più giusta. Sembra di vedere l’impassibile volto di Action Men su un malleabile corpo di Didò.
Spenderei ancora qualche parola per descrivere le caratteristiche degli alieni replicanti che con l’avanzare degli anni sono state mutate o addirittura travisate ( in Invasion non c’erano replicanti e i bacelli erano croste che avvolgevano la vittima grazie al sudore, nonché gli alieni erano in tutto e per tutto tratti come un virus. E vomitavano addosso alla gente.) comunque le caratteristiche dei Body Snatchers secondo una mia attenta osservazione erano queste, nell’illuminato 1956:
- Privi di impronte digitali
- Mancanza in fase di “mutazione” di espressione, linee di demarcazione facciali e rughe
- Immunità a malattie terrestri
- Copiano le persone per poi prenderne il posto
- Assorbono la mente della vittima originale durante il sonno
Altre parole da spendere su questi esseri – escluso il ricordare che provengono da semi spaziali come detto in precedenza- non ce ne sono, forse un giorno nell’analizzare Terrore dallo spazio profondo (il mio remake preferito) e Invasion, coglierò l’occasione di sottolineare le differenze fra gli invasori nei tre film e soprattutto i diversi svolgimenti di trama … già perché escludendo la presenza degli psichiatri e del servizio sanitario, nonché quella degli alieni i tre film sono profondamente diversi, iniziando dal fatto che sono molto meno introspettivi e privi (per fortuna) di basi politiche.
Ma basta perdere tempo con questa recensione che voglio farmi quattro passi, perciò passo a riportare la frase mitica ed il momento indimenticabile del film ( e per trovarne in un film del ‘59 ce ne vuole):
1)“Hasta la vista baby!” il dottor Miles sforacchiando con una Phyton il corpo di un Body Snatcher
2)“Non mi interessa una vita così!” miles
“Dimentichi una cosa ,Miles” Body Snacher
“Cosa?” Miles
“Non hai altra scelta.” Body Snacher
3) ciò che accade dopo l’ultimo bacio tra i due protagonisti
4) “Un camion proveniente da Santa Mira ha avuto un incidente, il conducente è stato ritrovato con le gambe spezzate. Il Camion trasportava bacilli.” Un infermiere al dottor Hill alla fine del film.
OKAY UNO DI QUESTI MOMENTI CLOU è STATO INVENTATO. STA A VOI DECIDERE QUALE!
Beh promosso a pieni voti: un classico che pur reinventato nel tempo riesce a difendersi con onore grazie alle sue atmosfere da … “guerra fredda”, in qualunque senso vogliate dargli.
domenica 24 gennaio 2010
DOVE SONO FINITI QUEI CARI, BELLI ED UN POCO TRASH HORROR GAME? parte 2
FEAR EFFECT
VARIE ED EVENTUALI: uscito nel lontano... 1999? per playstation uno ed edito da Eidos, questa indagine dai risvolti sovrannaturali si presentò come risposta della casa di Tomb Rider ai grandi horror game del tempo (Resident Evil e Parasite Eve), puntando non solo su un sistema di gioco innovativo ma ad una grafica cartoon - la più espressiva dell'epoca- ed a delle sane sparatorie alla Jhon Woo.
Trama: tutto è molto semplice all'inizio. Peccato che in questo gioco - a diofferenza di parecchi altri- le cose vanno a peggiorarsi in modo fottutamente grave per i tre protagonisti.
Ci troviamo nella bella e paradossale Hong Kong, con i suoi palazzi luminosi e le sue campagne disabitate, con la tecnologia al soldo della mafia e la magia di diabolici Dei dimenticati dal tempo. In questo suggestivo paesaggio i nostri tre protagonisti, mercenari di professione, ricevono il compito di ritrovare la giovane Wee Ming, figlia di un ricco industriale della città di nome Mr. Liam.
E così prendiamo il controllo della bella e letale Hana Tsu Vachel; una Lara Croft che sembra però uscita dalla penna di Chendler, il killer blu vestito Royce Glas e per ultimo il cicciotto, baffuto ma tosto Jakob Decourt detto "Deke".
Questo trio inizierà una lotta senza quartiere a colpi di pistola con la mafia Cinese, per venire poi risucchiati sempre di più in un oblio di violenza e magia, possessioni e mosti. Nessuno ne uscirà completamente integro e quest'avventura cambierà questi tre personaggi per sempre... qualcuno non farà più ritorno dalle profondità dell'Ade.
Cosa ci piace? beh parecchie cose davvero! La protagonista Hana era una bella vaccona digitale e per i tempi le scene di nudo parziale davano un vero scandalo, l'atmosfera che non si riuscirà più a riprodurre nel seguito (che poi era un prequel) e l'interazione tra i personaggi principali che nel procedere dell'avventura entreranno in conflitto tra loro, sino al tradimento.
SPOILER!!!Oltre agli inquietanti finali multipli, alle possessioni, all'amputazione del braccio di Glas e alla morte e dannazione di Jakob che sono dei gran passi avanti nell'evolversi della trama dei videogiochi horror; possiamo anche contare su tre divertenti novità: la grafica a cartoon che non ci delude mai, lo schermo che era fatto apposta con un elegante taglio cinematografico a 16:9 e il "fear effect", un vero e proprio monitor sulla sanità del personaggio che stiamo giocando, che se superava la soglia consentita può morire... di paura!
Cosa non ci piace? era su quattro differenti cd, perciò uno si aspettava qualcosa di sconfinato... invece gli abienti erano abbastanza ristretti, e i tempi di caricamento erano di una lunghezza irritante anche se non c'erano presenti i "caricamenti porta" della saga di Resident Evil ma piccoli video di "movimento".
Che fine ha fatto? eh, CHE CAZZO DI FINE HA FATTO???? Ci piacerebbe saperlo visto che la Eidos non è che ultimamente navigli in acque troppo limpide, soprettutto con una Lara Croft che oramai non attira più fans ed anzi ne perde a bizzeffe! Dopo al primo gioco uscì Fear Effect 2: Retrohelyx, che però era un prequel agli avvenimenti di Hong Kong in cui potevamo rivedere i nostri protagonisti ancora integri e vivi. Girando per intrernet si trava il trailer di Fear Effect 3: Inferno, ma il gioco non è mai uscito ed è un peccato perchè sembra parecchio più horror dei suoi predecessori!
DOVE SONO FINITI QUEI CARI, BELLI ED UN POCO TRASH HORROR GAME?
Ovvero, le spaventevoli serie horror che la storia ha dimenticato!
La storia dei videogame è farcita di innumerevoli titoli che per un qualche e misterioso motivo sono scomparsi nel limbo e negli oscuri meandri del tempo, giochi a su cui ognuno ha messo le mani oppure giochi assolutamente unici, oppure talmente banali che sono passati in sordina in mezzo a noi o ancora talmente belli da essere andati a ruba senza che le nostre povere console potessero accoglierli.
Giochi che avremmo voluto violentare.
Giochi (Xenogears, Vagrant Story) che hanno creato discepoli.
Giochi stupendi.
Giochi di merda.
Tra i tanti giochi che sono passati senza che molti potessero utilizzarli, oppure senza che le case produttrici volessero spendere più un quattrino su di loro, quelli horror si sono riusciti a ritagliare un piccolo posto speciale nel mio cuore... perciò questo è un piccolo tributo a quei piccoli videogames che non dovrebbero essere dimenticati.
Fate largo vari Resident Evil, Silent Hill e Alone in the Dark... ARRIVANO I PICCOLI!
Nightmare Creatures II
Varie ed eventuali: uscito nel 2000 per Playstation e Dreamcast è il seguito del molto più noioso Nightmare Creatures, edito da Kalisto.
trama: siamo in una Londra del 1900 dove il malvagio Dottor Crowley ha trasformato l'intera popolazione in orribili mostri con evidenti riporti alle creture di Lovecraft. Mentre gli intrepidi e anonimi avventurieri di Nightmare Creature (il predecessore dava la possibilità di scelta su il personaggio da usare: un Sig. Nessuno e una Sig.na Nessuno)spaccano il culo a destra e a manca, la nostra attenzione si sposta verso un lurido manicomio nel quale il Dott. Crowley ha rinchiuso sin dalla nascita il folle Herbert Wallace. Da qui la storia è semplice, una volta che gli eroi del primo capitolo hanno liberato Londra il malefico dottore è tornato per conquistare l'intera Europa... perciò nei panni (e bende) del pazzoide psicopatico Herbert e con in mano la nostra brava accetta ci facciamo largo tra scimmie mutanti, vermi enormi e diavoli sino allo scontro finale con il nostro malefico carceriere.
Cosa ci piaceva?il protagonista, Herbert, era un vero e prorpio idolo! Andava in giro come il fottuto maniaco con l'accappatoio che unbo s'immagina d'incontrare al parco, con l'unica differenza che sto poverino era ricoperto di bende - e se non sbaglio non solo non ne veniva spiegato il motivo, ma non se le levava mai!- dalla testa ai piedi. Dal suo bendaggio furioso spuntavano solo delle ciocche di capelli lunghi e presumibilmente unti e il suo ghigno da cervello bacato... wow, l'uomo che vorremmo come vicino di casa!
E poi... le creature erano puramente Lovecraftiane per un buon 70% e quelle che non lo erano mantenevano comunque un aspetto gozzo ed ignorante.
Dulcis in fondo le musiche erano prese dalla discografia di Rob Zombie, che nel video introduttivo ci regala un vero e proprio gustoso videoclip!
Cosa non ci piaceva? beh per prima cosa il 3d... questo a mio parere doveva essere un gioco di pura ignoranza, a scorrimento laterale, ed invece ci si è ritrovati a dover fare i conti con una grafica un pò bruttina persino per l'epoca.
La ripetitività, il gioco aveva una forma tutta uguale! Tot di schemi, boss... e via così per venti livelli.
Il Boss finale era davvero brutto e stupido, gravissimo errore in un gioco del genere! Anzi... in ogni gioco in generale!
Che fine ha fatto? BOH! Nonostante le buone vendite del secondo capitolo la saga si è arenata alle prime versioni delle console di nuova generazione, su internet si vocifera un possibile Nightmere Creatures 3, forse per pc. Le notizie sono comunque vecchie di due anni e le poche foto recuperabili ritraggono una zingara in un campo nomadi... 'somma non una cosa stimolantissima.
giovedì 21 gennaio 2010
DOOM
ovvero: non è la solita americanata, è stato fatto a Praga...
Ebbene finalmente sono giunto a recensire un film di cui posso riportare la COMPLETA SINOSSI E SCENEGGIATURA. Non mi credete? Leggete:
The Rock:"Siamo dei Marines fighi, io sono figo, tu sei figo, quello è un mostro. Spara al mostro."
Mostro: "tengo moglie e figli..."
The Rock: "non mi fotte un cazzo tanto a me pagano trenta volte te che ti devi vestire con trenta chili ci caucciù che è pure cancerogeno ogni giorno per fare la merda di comparsa mostruosa che muove le braccia a cazzo così che tutti pensino che sia fottutamente terribile e poi quando scatti o fai qualcosa di più come scoreggiare vermi ti sostituiamo con il computer che è più bello e meno pirla."
Mostro: "nel tuo discorso non ci sono i punti, nè le virgole..."
The Rock: "..,.,..,-.,..,--,.-,"
Bè e poi per tutto il film c'è una fortissima colonna sonora tipo: "BWWRRAGG! RATTTATTATTTA! Provussss! Kabbom." insomma è da oscar. Di più.
Ma la parte migliore del film sono le fantastiche innovazioni tecnologiche!
1- le porte automatiche del futuro non hanno la fotocellula, se ci metti il braccio in mezzo mentre si chiudono te lo amputano, fonti certe dicono che pure la porta dell'Esselunga di Cuneo è così.
2- La base dei marines futuristici è... in... ommamma.... eppure ho sentito bene...California!? Mah...
3- I videogame del futuro sono una storia! 6 volte più grossi del game boy e 44 volte più brutti!
4- le mine dei marines fanno "ding" prima di esplodere, come il microonde. Molto tattico...
5- i personal computer del futuro sono uguali a quelli di 20 anni fà ( per favore guardate il pc della sala di detenzione....) solo che hanno tocchi di plastica attaccati quà e la alla cazzo che non servono a nulla ma sono firmati Armani.
6- Lucy il più antico primitivo mai ritrovato ( questo è vero.) è in realtà un alieno. Con un figlio. (questo forse è un pò meno vero...)
7- Gli alieni hanno un teletrasporto da qualche parte in Ohaio. Manco sò se si scrive così...
8-le armi tecnologiche sono custodite in una stanza con scritto "Armi altamente tecnologiche". si capisce che nel futuro useranno cerbottane.
9- come ogni film che si rispetti gli Space Marines sono stà preparati e armati con tecnofucili e poi sbagliano mira da 12 cm.
Infine, per la sicurezza di tutti: nel futuro le porte stagne possono essere aperte a pugni se sei una comparsa con addosso il lattex o con la motosega se sei uno zombie.
Ma non è finita qui... ad esempio, se un giorno dovessi raggiungere Marte, come posso fare?
Bè prima cosa prendi un elicottero che ti porta in un ascensore posto in mezzo ad un prato con un cazzo in torno (qui capisci che o sei in Basilicata o in Ohaio), dopo di che questo fantastico ascensore ti trasporta in un...bah, forse una base o forse un raduno gay del futuro...non è che si capisca molto bene... ed in fine da qui una sborrata dal colore metallico potrà allegramente teletrasportarti in un turbinio di effetti speciali che non vogliono dire un cazzo alla tua meta: Olduvai. Fra Gatteo Mare e Marte, bel posto. Qui ad aspettarvi ci sarà un monco mezzo robot che felice vi avviserà che lui, anni addietro, ha perso il culo e tutto ciò che c'è sotto in un viaggio con il teletrasporto. E' membro anche di un Club Med. Ma non lo dice. Perchè se no diventa poco realistico il film. Benvenuti a Marte.
Incredibile signori...le chicche non finiscono qui!
Ogni film di azione che comprende il concetto di gruppo tende "leggermente" a stereotiparne i componenti. Ma non doom. Lui si eleva. Componenti:
1 cinese compaio e muoio
2 negretto simpatico
3 il pazzoide
4 lo sfigato
5 il negrone sono forte e crepo per forza
6 il "Gesuomane" (by Homer Simpson)
7la bella fighetta.
8il figo numero uno
9 il figo numero due che poi diventa cattivo e/o muore per fare diventare ancora più figo il figo numero 1 che raggiunge il leggendario livello di fighissimo altro che take that.
10 il monco (Alien la clonazione?)
insomma questa "scatenata decina" ci farà vivere momenti indimenticabili!!!!
Ebbene, dopo aver leggermente ridicolizzato questo filmucolo è tempo di venire a qualcosa di più pratico.
Diretto da Andrezej Bartkowlak (mah...), storia di David Callaham prodotto da Lorenzo di Bonaventura e John Wells attori: Karl Urban, Deobia Oparei e the Rock (il famoso wrestler che praticamente è l'unico motivo per cui questo film ha avuto un minimo di pubblicità, da notare però che oltre a film di merda come il Re Scrotone...ops... Scorpione ha fatto un eccellente cammeo in Be Cool).
La trama è tanto spastica quanto carica di una sana ignoranza che la rende perfetta per un film in cui per non scader ancora più nel ridicolo le sparatorie devono calzare come un guanto: durante gli scavi archeologici su Olduvai (famosissima località di marte...) una cerchia di scienziati vengono massacrati dopo aver inviato un s.o.s. Il Marine Serge (The Rock) parte perciò alla volta del misfatto accompagnato dalla sua equipe di machoman (fra cui spunta John Grimm a.k.a. Ripper, protagonista del film) per proteggere la struttura e preservare la quarantena, nonchè recuperare i dati segreti di una corporazione senza scrupoli (hum... alien?). Tutto sembra andare per il verso giusto per lo scrittore di questa favoletta David Callaham che in effetti riesce a coinvolgerci anche più di quanto dovrebbe dando dritte su di una popolazione pre-esistente con nel dna tracce del 24 cromosoma, super riflessi, super rigenerazione cellulare...etc, in più tracce del fatto che questo 24 cromosoma sia stato "biosintetizzato" artificialmente tramite la sostanza c 24. Pare logico chiedersi come mai questo popolo così evoluto si sia estinto, visto che l'unico resto è uno schelettro che cerca di proteggere un bambino (ovvio anch'esso schelettro) tuttora conservato in una bacheca...'somma chi o cosa è sopravvissuto centinaia di anni per tornare a uccidere - o ancora peggio, mutare- i poveri coloni archeologi (che stavano anche facendo esperimenti illegali sottobanco sul c24)?Bè la trama prende. Il fatto che negli ultimi venti minuti scada nel ridicolo più assurdo ipotizzando un gene del Male...bè Callaham... diciamo che ricorderò il tuo nome per quando farai lavori un pò più degni.
Registicamente è ne più ne meno una cazzata, atmosfere cupe per il signor Andrezej significa non assumere un tecnico dell'illuminazione, azione significa muovere la telecamera a caso (grazie a Dio senza Bullet Time!), tensione è sinonimo di vecchie situazioni trite e ritrite. Qualche idea apprezzabile c'è come il finale girato in prima persona alla Doom con tanto di salti, inquadrature di ricarica dell'arma, spari, movimenti frenetici nei corridoi, mirini...etc. Non mi è piaciuto, è una cazzata...ma almeno ci ha provato e chicca finale dopo questa scena in prima persona alla doom - non mi azzardo a definirla soggettiva- c'è il lead rosso che decretava la fine livello nel videogame!!! Lo ricordate? E' lui! Certo è una cagata anche questa ma devo dire che in fondo l'ho apprezzata. Scrivo più volte il termine apprezzato perché non ho un vocabolario dei sinonimi e contrari.
Ora, dopo aver martoriato questo film forse più del dovuto è tempo di elencarne i pregi: i mostri potevano esser fatti tutti al computer, invece a discapito delle movenze è stata scelta la grafica. Plasticosi ma belli.
Le "nano porte" in mezzo a tutte le cazzate tecnologiche spiccano come un lampo di genio molto apprezzato. Nome ridicolo, ma apprezzato.
Fra i personaggi Portman spara perle di saggezza: "Ah, licenza... io, una stanza, tre travestiti ed una tequila", oppure "Ci faccio 5 dollari che è colpa di un dipendente scontento con un fucile." ma anche the Rock non è da meno, trasformato in uno zombie (carini, davvero ben fatti) ricorda il suo passato da wrestler e cita "Last man standing, Ripper..."
Tocco di pacchiana classe il marine che s'incide le croci sul braccio con il coltello ogni volta che bestemmia ed anche la donna posseduta senza un braccio. Il resto è "KABOOM, rattatta, neeeeow, sbam!"
Preparatevi al peggio e verrete piacevolmente sorpresi, aspettatevi qualcosa di più da questo film ed andrete in paranoia.
E poi… nessuno, NESSUNO, è al pari del doomguy!
mercoledì 20 gennaio 2010
John Carpenter's FOG.
....o per il cinema italiano The Fog (mah...) .
JOHN CARPENTER'S FOG.
1980, Studiocanal Image, ovviamente diretto e musicalmente (si può dire "musicalmente"?) curato da John Carpenter ed al suo fianco la produttrice di sempre Debra Hill nonchè la sua attrice-feticcio preferita Jamie Lee Curtis, altri attori: Adrienne Barbeau, John Houseman, Janet Leight, Tommy Atkins, Nancy Loomis (avete capito bene, miei cari ossessionati della saga di Mayers, questa si chiama Loomis) e l'indimenticabile cammeo di Hal Holbrook nei panni di padre Malone -che incredibilmente è quello che meglio ha interpretato il tipico personaggio- guida- babbo punto fermo in quasi tutti i film di Carpenter-.
Bèh dette queste caratteristiche tecniche giungiamo alla trama, semplice a prima vista ma via via sempre più "orribilmente intrigante" come è consuetudine del regista, che dopo aver indirizzato lo spettatore verso il diablo di turno lo condisce con cento e più sfumature indirette rendendolo sempre più vero e per l'amor del cielo, incredibilmente carico di phatos.
Siamo in una cittadina di pescatori sulle coste della California a San Antonio Bay ( buon giorno mr. Lovecraft) dove sta per cadere il centenario della città (21 Aprile) quando un peschereccio, avvolto da una misteriosa nebbia, viene ritrovato con gli occupanti tutti morti. Per la precisione viene ritrovato solo uno dei tre occupanti, e senza occhi.
Ma come tutto qui? Bèh forse ho dimenticato di dirvi che la nebbia è a dir poco "ectoplasmatica" e che in essa si aggirano i defunti lebbrosi che il capitano Drake (hummm...ma quante citazioni) cercò di portare in salvo100 anni prima. Forse non vi ho detto che gli antenati dei cittadini di San Antonio Bay hanno deciso l'omicidio dei lebbrosi facendoli affogare in mare con un tranello. Forse, e qui ho finito, avrei dovuto farvi capire il leggiero astio dei non morti verso i cittadini della città.
Come al solito Carpenter confeziona un piccolo capolavoro registicamente parlando, l'introduzione della leggenda di Drake e i titoli di testa (siparietto- campana- siparietto) sono una chicca mica male, l'aria pesante che ci fa respirare il regista non è da poco, inquadrature della nebbia che silenziosa ingloba la città, gli zombie che ricordano lo stile in cui erano inquadrati ( oppure non inquadrati?) i vietnamiti in Platoon e la tensione resa in modo impeccabile con immagini frenetiche che saltano da un capo all'altro della città legata solo dal grido disperato di una madre alla radio "mio figlio è a casa da solo, qualcuno lo salvi..." lucido caos, idilliaco delirio per gli amanti dell'horror Carpenteriano.
Eppure...è uno dei suoi film meno riusciti. Eggià. Ovvio che comunque a mio parere si merita un bell’inchino ma certe cose non possono essere perdonate: Jake il meterologo muore con la mossa di Spok di Star Trek eseguita da uno Zombie, il pezzo di nave dove s'intravede il nome della barca di Drake e che poi cambia l'iscrizione con l'epitaffio "6 moriranno" è prima di 50 cm, poi di 30 e poi ancora di 60. Mah.
La trama è legata in alcuni punti proprio da uno sputo... ( vedi la telefonata che fa incontrare la direttrice della radio con il protagonista che è + o - " ho trovato i cadaveri dei miei amici sulla barca" "ed io un pezzo di legno maledetto...")... ma dopotutto il film risulta comunque piacevole e meritevole di essere visto.
La MANO
“Baciamo le mani”- okay con questa sono scaduto davvero in basso…-
La Mano o The Hand è un film horror che risale al 1981, e ciò che più deve attrarre l’attenzione di chi si appresta a vederlo è che è uno dei primissimi film da regista, attore (in un piccolo cammeo) e sceneggiatore di Oliver Stone. Chi è questo sconosciuto? Scherzo! Oliver Stone è un pezzo da novanta del cinema odierno, che per quanto lo si possa amare o contestare ( litigò in modo irrimediabile con Quentin Tarantino per Natural Born Killers) bisogna prendere atto che ha dimostrato il suo valore sul “campo” almeno con un cinque o sei film memorabili, nella sua bacheca dei trofei sbrilluccicano (non so se esiste come termine, ma avrete capito che intendo) ben tre Oscar (saltiamo a piè pari qualsiasi commento sulla commercialità di questo premio e sull’erronea credenza che i registi più bravi sono i più premiati): il primo nel 1979 come Sceneggiatura non Originale per il film “Fuga di Mezzanotte”, il secondo come miglior Regista per il capolavoro “Platoon” ed il terzo – sempre miglior regia- per “Nato il Quattro Luglio”.
Una volta capito con chi abbiamo a che fare posso riassumere velocemente il cast: Michael Caine… ed il resto sono solo misere comparse. Ah dimenticavo! E’ prodotto dalla Warner Bros. Ed ecco che prima della trama voglio solo dirvi che “vorrei una mano.” Ah! Qualcuno l’ha capita? Okay è l’ultima battuta sulle mani che faccio per questa recensione….
Il film inizia prendendo l’ultimo giorno di vita “da destro” del disegnatore del fumetto Mandro (una sorta di Conan, da quel che s’intravede dalle strisce inquadrate nel film) che durante uno spostamento in macchina con i nervi tesi a causa di un litigio con sua moglie – che guarda a caso stava guidando- perde la mano in un incidente idiota. Avete presente nelle gite in bus la maestra che vi dice “non sporgete le mani dal finestrino!”? Beh questo povero uomo non doveva averli dato ascolto perché perde la mano proprio così, tranciata da un camioncino di uno zotico. E’ idiota ma giuro che la perde così.
E da qui la vita del fumettista va ovviamente a rotoli, la moglie è una troia, il suo fumetto Mandro è messo in mano ad un eunuco, non può più masturbarsi, non può più disegnare, ha una protesi di merda, pulirsi il culo figuriamoci e deve trasferirsi dalla sua reggia in Vermont prima a New York e poi in California dove inizia ad insegnare e trova l’amore di Stella, una sua alunna. Tanto per cambiare pure lei è troia.
Insomma la vita di sto povero Michael Caine – mi sfugge il nome del personaggio che interpreta- è una latrina piena ed intasata, ma a pari passo con le sue sfighe l’uomo inizia a scoprire la parte oscura di se stesso e sia le morti misteriose che le visioni della sua mente traviata dall’odio abbondano ma alla fine… “una mano lava l’altra!”…no comment, questa era davvero l’ultima cazzata… alla fine è la sua rediviva mano che leva di torno chiunque li abbia fatto un torto o è il protagonista che nei suoi momenti che definisce di “blackout” uccide con ferocia inaudita?
Beh la trama è tutta qui, nemmeno molto originale perché ricordo di aver visto un film simile (si trattava di un pittore però e non di un fumettista) parecchi anni or sono che parlava delle gesta di una mano amputata, ma d’altronde le mani mozzate nel cinema horror- gore- demenziale abbondano, voglio ricordare solo la Mano Oziosa in Piccoli Diavoli e il mitico, insuperato ed insuperabile Bruce Campbell nel secondo capitolo di Evil Dead (o La Casa) di Sam Raimi che lotta con il suo arto indemoniato. E come protesi poi usa una motosega e scusate se è poco…
La prima cosa che mi è balzata all’occhio vedendo questo film è la profonda misoginia di Oliver Stone, insomma è possibile che tutte le donne presenti nella pellicola sono troie? La moglie rientra nello stereotipo che “donna al volante, pericolo costante” visto che è a causa della sua guida spericolata che l’artista perde il prezioso arto (oh mi sono ricordato, il nome di Caine nel film è Jonathan Landsdale) e come se ciò non bastasse cornifica il marito monco con un finocchio yuppie insegnante di yoga di nome Bill, la sua seconda fiamma ovvero l’amante Stella invece decide di cornificarlo progettando un viaggio di solo sesso a Los Angeles con il collega insegnante di filosofia di Jonathan tale Braian che tanto non riuscirà a gustarsi l’appetibile ragazza… ma non voglio svelarvi nulla. Rimangono altre tre figure femminili nel film: la collega- capa di Jonathan che lo cerca di sostituire con un tipo davvero brutto scagliandolo via dal timone del suo comic Mandro, la figlia Lizzie che spiffera alla polizia e chiama “l’amico di mamma” Bill con l’appellativo di zio ed in fine la psichiatra criminale che… beh che aveva i capelli bianchi ed urlava al posto di parlare. Insomma le figure femminili del film sono tutte negative. E’ incredibile come nessuna femminista l’abbia messo al bando, a me ha condizionato così tanto che dopo averlo visto ho salutato una mia amica con un calcio sui denti. Infatti scrivo dal carcere.
Ma passiamo ad una “spanna” più avanti e lasciamoci indietro le cazzate per esaminare prima i pregi e poi i difetti di questo film:
L’accurato dettaglio come l’erba che si muove dietro a Jonathan che nel campo cerca la sua mano, il contrasto tra il mondo “positivo” a colori con il mondo “negativo” –ovvero quando l’odio e il rancore prendono sopravvento e muovono le mani o la mano del protagonista- tutto in bianco e nero, la finezza di rendere Mandro un vero e proprio specchio cartaceo del protagonista che “non deve pensare ma agire” e quando a Jonathan viene messa innanzi l’opportunità di far crescere il proprio comics dotandolo di introspezione esso si rifiuta (forse perché sa che dentro di Mandro- ovvero dentro di se- albergano istinti omicidi) e la simbologia dell’anello che lo lega ad un matrimonio fallito e che scompare con la mano amputata e per poi riapparire con essa. Una vera finezza il fatidico “Last Chance Saloon” in California e le prime visioni di Jonathan che per l’appunto vedevano prima una sorta di aragosta e poi il pomello della doccia diventare rispettivamente la mano.
Peccato che tutta quest’analisi non giovi sul film tanto da renderlo una sorta di trip onirico e neppure uno sconfinato abisso di terrore, dopotutto rimane un horror valido fatto da persone valide ma con gravi pecche, prima fra tutte: la mano. Oliver Stone – pare- si vantasse di aver fatto costruire ben 30 mani che con congegni meccanici potevano muoversi, strisciare, afferrare ecc… okey le 30 mani giocattolo, ma almeno una mano credibile? Una che non urli allo spettatore che è fatta di caucciù? Approposito delle urla: quando la mano viene pugnalata, inspiegabilmente urla. Ora io non sono un genio dell’anatomia e non voglio polemizzare troppo sul fatto che le mani possedute possano urlare o meno (… come fa solo una mano senza la muscolatura del braccio a strangolare un uomo?) ma almeno dagli una bocca a stà poveraccia… Carlo Rambaldi avrà pure curato gli effetti speciali e verrà anche considerato un guru nel suo campo, ma per l’amor del cielo durante questo lungometraggio ha toppato più di una volta, basti pensare alla coda di lucertola iniziale (quasi grossa più di un fottuto drago di Komodo, e almeno che non l’abbia persa Godzilla…) oppure al fatto che in molte scene il braccio sano e il braccio mancante di una mano hanno la stessa lunghezza.
Non infierisco ulteriormente ma vi prego di guardare l’età media dei partecipanti alle lezioni di disegno in California, cazzo manco Jonathan fosse ad insegnare all’unitre!
Un ultima cosa! Alla fine c’è uno scontatissimo duello “mano v.s. Mano” e come ho detto sopra… non è nemmeno lontanamente simile a quello di Bruce Campbell, anzi forse questo involontariamente è più comico…
Da ricordare chicche del tipo “Non si tagliano le palle a Superman!” oppure il colloquio con la psichiatra criminale che chiede dov’è la mano e lui risponde…. Beh non vi posso rovinar la sorpresa finale, no?
Sempre meglio questo film che starsene con le “mani in mano”…. Okay mi merito una manata sulle balle.
Almeno Stone non aveva ancora lucrato sull’11 Settembre.... hops!
Dai l’ultima frase l’ho aggiunta oggi!
BAMBINI CANTERINI DEL CAZZO.
i bambini sono una merda.
fanno schifo, sono infidi, pericolosi, esseri umani cui la vita ancora non ha insegnato l'umiltà e la paura...quindi esseri abietti senza remore morali.
il cinema ci aveva avvertito...
i bambini sono il male....e cosa c'è di più stupido che far passare il male attraverso lo schermo del televisore?
beh, ditelo a quel pirla di Gerry Scotti, a lui e a questa aberrazione di merda:
ma stiamo scherzando?
perchè poi, io che ho avuto la fortuna di perdermi questo spettacolo aberrante, questo infido ibrido dai denti a tagliola, questo fenomeno da baraccone che quando l'adolescenza lo coglierà perderà ogni speranza di essere speciale ed acquisterà la certezza di dover spendere metà stipendio in prostitute per avere una vita sessuale, perchè devo ritrovarmelo sul tg5 mentre sto aspettando Beautiful?
bambini canterini di merda...
ed è noto il volto del messaggero del male...
che ha spianato loro la strada tanti anni fa...
LA CASA (also known as THE EVIL DEAD) di Sam Raimi
Scritto e diretto da Sam Raimi, insieme agli amici di sempre Bruce Campbell( il mitico Ash) e Robert Tapert (i tre sono i proprietari della Renaissance Pictures, casa di produzione dietro la trilogia della casa e le serie tv Hercules e Xena),
la casa è un horror low budget (circa 90 mila dollari...un costo zero per i film di allora) che ha rivoluzionato il genere con le sue tecniche di ripresa innovative e travolgenti, che trasformavano la macchina da presa stessa nel "male morto"(Evil Dead) che distorce la realtà in cui cerca di tornare...
La trama è semplice: 5 ragazzi decidono di passare il week-end in uno chalet di montagna...dove a causa di un vecchio libro(il Necronomicon di Lovecraftiana memoria, scritto con il sangue e rilegato in pelle umana!) dei demoni si risvegliano e iniziano a possedere e fare scempio dei corpi dei ragazzi.
Scempio...la parola non è casuale...
quella in cui una ragazza, che decide di fuggire nei boschi...viene attaccata dagli alberi...una citazione a Biancaneve portata alle estreme conseguenze: gli alberi e il bosco, che nella fiaba terrorizzavano la ragazza mangiamele…qui
Il male si nasconde nei boschi, i ragazzi sono in trappola e muoiono uno ad uno...e in tutto questo le riprese di Raimi che rendono fisico il terrore.
qui i corpi sanguinano e saltano in aria per creare l'effetto totale...l'orrore massimo.
Ma non è un film perverso o che si compiace della violenza...
c'è l'eccessività dei maestri dell'horror italiani a cui Raimi si ispira(Fulci, Mario Bava) ma c'è una forza di dirompente creatività di fondo(derivata dai cartoni animati e dalle commedie slap stick...tipo i tre marmittoni, citazione che diverrà palese ne
uno spettacolo fortemente autoironico, colorato, estremo, fantasioso e creativo, ben lontano dalla violenza gratuita ( e finta sporca) degli “horrorucoli” di oggi (le cazzate tipo Hostel…film in cui dei dementi vengono torturati da altri dementi…
avete paura di essere inseguiti e non essere abbastanza veloci?
avete paura di non riuscire a salvarvi?
di decomporvi e cadere a pezzi?(in questo caso anche cambiare crema idratante può aiutare)
P.S.
i soldi per finanziare EVIL DEAD (la casa, per l'appunto)
vennero trovati da Raimi and the happy company grazie a questo prototipo:
WITHIN THE WOODS
NEL NOME DEL PADRE
Questa recensione è di cinque anni fa. Poco male, la penso ancora così!
Amen.
Non so che dire e neppure da dove iniziare! Quando vedo alcuni film la verità è che io vengo peggio di una fontana, perdo liquidi, bava, materia celebrale... che sia Splatters o 2001 Odissea nello Spazio, dal più rimbambito filmakers camerunense al più grande regista americano, quando c'è qualcosa in un film che mi strizza l'occhio non posso fare altro che ammutolirmi. Tremare e svenire. Sindrome di Stendhal. Nirvana.
Ecco... Nel nome del padre è uno di quei film che ti stordisce per la sua bellezza.
Presentato dall'Universal Pictures e prodotto da Hell's Kitchen e Gabriel Byrne, per la regia di Jim Sheridan e con interpreti l'ottimo Daniel Day-Lewis (Oscar nel 1990 come Migliore Attore Protagonista per "il mio piede sinistro"), Emma Thompson e...PETE "Al, AVVOCATO DEL SIG: KAISER" POSTLETHWAITE (sempre più bravo, sempre più bravo, tiamotiamotiamotiamo!!!!).
La trama è tanto ben articolata quanto incredibilmente reale nonché debilitante nell'animo, raccontata con un lungo flashback al sapor di mangianastri sul sedile di cuoio di una macchina inglese. Ciò che vediamo per circa 118 minuti è la storia VERA di Gerry Colon (chi cazzo ha riso per il suo cognome?), ragazzo che fugge sotto pressione di terroristi dall'Irlanda per rifugiarsi in Inghilterra (si, lo comprendo che suona come pirlata che un Irlandese negli anni '70 si rifugiasse in Inghilterra ma che ci devo fare...) in una comunità hippie.
Venne il 1975 e l'IRA fece detonare una bomba in un bar affollato da giovani nella capitale del Regno Unito, decine di morti ed allora gli Inglesi chi s'inchiappettano? Ovvio. Colon. (Uagh uagh uagh!!!!)
Accusato ingiustamente di terrorismo il povero Jerry viene costretto a confessare, imprigionato con il padre (Postlethwaite - ave caesar-) che lo aveva raggiunto in Inghilterra per darli man forte nel processo e con tutti i suoi amici e prossimi famigliari per quindici lunghi anni il giovane Jerry cresce e da ragazzotto di periferia diventa uomo riscontrandosi, scontrandosi e facendosi male nel rapporto con suo Padre.
Il film è qualcosa di davvero magistrale, non pecca di nulla e colpisce forte il cuore come pochi film sanno fare, inutile fare i bulli e dire che non c'è scesa una lacrima per questo film che lascia con l'amaro in bocca ed il corasòn turbato. La regia, gli attori, il mondo cresce senza invecchiare ma diventando sempre più maturo attorno al carosello carcerario che è gran parte del film e così quando al grido di "Hanno ammazzato Giuseppe" mille cartelli bruciati creano uno degli effetti più mozzafiato del cinema - 'fanculo la computer grafica- ci sembra che abbiano tolto qualcosa anche a noi. Ci sarebbero altre parole da dire e frasi da spendere su quest'opera ma anch'io ho una vita sociale... perciò in breve dirò il momento che più mi ha colpito in questo film saltando quello più brutto o deludente (che non sono riuscito a trovare...): "Mr. Colon, dove stà andando?!?" e scansandosi i poliziotti e i giornalisti dalle braccia il buon Jerry: "IO SONO INNOCENTE, IO USCIRò DALLA PORTA PRINCIPALE!"
Insomma questo film è stra bello, ma a cercare il pelo nell'uovo posso dire che la regia da manuale è -per l'appunto! - da manuale, non sbaglia ma non trova nulla di nuovo, non tenta e non si sbilancia per non rischiare di cadere dagli altissimi livelli con cui inizia il film. Pulita ma anche troppo!
Beh che c’è? Un difetto lo dovevo trovare, cazzo!
CONSIGLIATISSIMO!!!
martedì 19 gennaio 2010
IL 3D SOCIALMENTE UTILE....
chi lo fa per primo?
stiamo tutti aspettando, con le mani nelle mani sul pacco.
apparte lo schivare le schizzate (cosa che può esser anche divertente con gli amici, visto il successo tra gli uomini delle gare di seghe) io ci vedo parecchie possibilità interessanti per uomini soli.
AVATAR, in 3d!? Aò Cameron, ridacce TRUE LIES!!!
C'è tanto da dire e io sono maledettamente stanco e svogliato, scrivo questa recensione con la morte nel cuore perchè Cameron è un grande, ma ancor più grande era l'aspettativa per quello che mr. Dreamworks ha definito "un capolavoro".
Ci sono dei punti da specificare. Ed è meglio farlo subito.
Avatar è un bel film, sicuramente un buon film, assolutamente un blokbuster - e ci credo, con tutti i quattrini che ci girano intorno-, ma di sicuro non un capolavoro.
Non qualcosa che cambia la storia del cinema.
Cameron ha dimostrato più volte di essere un grande regista che ama l'action, le sfide impossibili e le produzioni milionarie (Terminetor 1 e 2, Titanic, Aliens: scontro finale, True Lies) e sono felice del Golden Globe assegnatogli Domenica sera (se non sbaglio con il fusorario) e sarò felice anche quando gli faranno vincere l'Oscar - chi ne dubita?- ma in questo caso non ha regalato nulla di memorabile all'arte cinema.
Il tanto decantato 3D ( 10 anni di studi, dice qualcuno, 14 dicono altri) in realtà non è così efficace come tutti i Blog che ho letto volevano far credere.
Devo dire la verità, quanti blog hanno urlato al miracolo per quello che in realtà è solo un buon film? Tutti quelli che ho letto.
Ma la verità è che i 1080 p del full HD risultano assai più gradevoli della visione 3D del film, in cui le immagini sono uscite dallo schermo solo nei trailer di Alice nel Paese delle Meraviglie, mentre sono andate all'interno per tutta l'avventura sul pianeta di Pandora.
Questa ricerca di profondità all'interno dello schermo, dove sembrava di vedere uno di quei libri per bambini in cui le immagini sono sovrapposte e sfogliandoli esse mutano con l'aggiunta di nuovi elementi, mi ha lasciato a bocca aperta... mi aspettavo di dover schivare i fottuti dardi dei Na'vi durante la proiezione, invece ho dovuto cercarli in un'immagine che nel suo andare in profondità si focalizza solo su ciò che vuole lei, ed allora ci ritroviamo con metà dell'immagine fuori fuoco perchè il regista vuole farci apprezzare l'altra metà in 3d... ma allora, porco sgrugnoh riprendi solo ciò che ci vuoi mostrare! Non far incazzare la gente - e non ero il solo a dirlo- con dei movimenti di camera che costringono gli occhi a delle carambole da strabismo!
Per quanto riguarda la grafica, ovviamente il miglior cg in circolazione, tutto è molto bello... talmente bello che gli attori diventano di troppo. Manco ci si ricorda di chi recita! Sono MARGINALI!
A dire la verità, accecati dal 3d e sedotti dal film più visto nella storia del cinema... molti non si sono accorti che qui ANCHE LA TRAMA è MARGINALE! Un pretesto per il 3d, per la fantastica vegetazione di Pandora, per gli esseri bizzarri e autoctoni, per i Na'vi, per far ridiventare papabile Sigourney Wyver che è invecchiata un pò troppo.
Ed allora ci ritroviamo a guardare un videogioco, un pezzo di Pochaontas, un pezzo de "L'ultimo dei moicani" e una fetta di Balla coi Lupi.
Una storia d'amore priva di sentimenti e che si evolve in modo spiegabile in qualche fotogramma fra i due protagonisti, quando si potevano sfruttare parecchio meglio le due ore e passa di film. La gente non ci crede all'amore privo di sentimenti fra l'Avatar e la bella aliena, è qualcosa di veloce ed improvviso in un mondo dominato da tutti i clichet dei generis e da personaggi stereotipati (a livelli impressionanti, mai dare al pubblico del carisma quando hai esplosioni e mitra! Apprezzabili però le chiare critiche sulle scelte dell'America nelle sue guerre, fatte dal marine senza cuore a capo delle azioni militari su Pandora).
Che altro dire, dopo aver digitato centinaia di parole in preda ad uno sclero che manco l'oracolo di Delfi?
Un combattimento finale preso a piè pari da Aliens: scontro finale (non penso sia plagio, d'altronde Cameron ha copiato se stesso! Solo che ora l'alieno è buono e non ha il sangue acido!)che serve a prepararci ad un finale che è telefonato dall'inizio del film.
Una risoluzione dell'intreccio che vede la religione- magia dei Na'vi come protagonista, basta che il pubblico si ecciti ed ogni pretesto è buono, anche se non esattamente gustoso. Dulcis in fondo abbiamo una sceneggiatura carente, che vede un marine paraplegico ammorbarci con i suoi lunghissimi monologhi che come una nenia passano presto a far da sottofondo alle mai troppo fantastiche immagini.
Un triofo al botteghino? Ovvio.
Il tanto atteso capolavoro, così decantato da molti esperti di cinema? No.
Avatar è un buon film, sicuramente non è il migliore del geniale regista; se però volete una vera storia d'amore andate a vedervi lo stupendo Cirano, se volete dell'action... beh mr. Cameron, ripigliati Avatar e ridammi True Lies.
Me lo guardo, mi diverto con un film che si prende in giro e lo faccio anche sul televisore di casa.
Televisore di mia nonna.
In bianco e nero.
DARKSIDERS
Ovvero: quando God of War incontra un disegnatore Marvel, s'accoppia con un manipolo di texani ed inciampa su una rivisitazione del tutto casuale della Bibbia.
Nota 1: visto che questo è un blog sbarazzino ma anche al passo con i tempi verranno recensiti pure i videogames. Tranne Singstar Vasco.
Nota 2: in questo blog vige la TIRANNIA PANDESCA ASSOLUTA, perciò potete anche commentare e non esser d'accordo, tanto nessuno vi caga.
Il primo videogame che verrà recensito è un simpatico Action Game prodotto dalla THQ e creato nel corso di tre anni dai texani di Virgil Games; tale Darksiders.
Che si fa in sto Darksiders? Ovvio, quello che si fa in tutti i veri videogames! Si brandisce una spada di due metri, si cavalca un destriero infuocato, si sgozza gente e si tirano auto a destra e sinistra.
La trama di fondo è semplice - e qui capiamo che è un gioco cafone- e fondalmentalmente tirata fuori a cazzo dall'Apocalisse di Giovanni - e qui si capisce che i texani non sono proprio quei fantastici sceneggiatori che si pensa...-, insomma: tempo addietro esistevano gli Angeli (nel mondo degli Angeli) e i Demoni (che stavano all'Inferno, ovviamente) e queste due categorie - ma pensa un pò- si ammazzavano giorno e notte, di continuo. E venne il giorno che da qualche parte non ben specificata arrivarono tre teste fiammeggianti, un Alto Consiglio che creò un mondo equilibrato - quello degli uomini- tra i demoni e gli angeli in lotta e che creò dei sigilli - i famosi sette sigilli- da rompere alla fine del mondo.
Quando giungerà l'Apocalisse.
Perchè non si può vivere in pace senza l'apocalisse sulla testa non viene spiegato.
Beh quando prendiamo in mano il Joypad impersoniamo niente di meno che GUERRA! Si, il tamarrissimo Cavaliere dell'Apocalisse che per l'occasione è stato ridisegnato dal disegnatore Joe Madureira!Per fugare tutti i dubbi sulla non-tamarrosità del gioco dobbiamo spendere qualche parola sul nostro simpatico protagonista (ovviamente indegno anche di pulire la pelata al Kratos di God of War): Guerra è alto 3 metri, uga lampioni come stuzzicadenti, macchine come carta da culo e pesta brutalmente il prossimo con scrivanie e qualsiasi altra roba gli capiti tra le mani... e che mani!!! Due pizze grosse come il culo di due orsi bruni, che non si capisce sto povero bastardo come faccia a eseguire le azioni più semplici come lavarsi i denti o farsi un bidèt; due mani con chili di acciaio sopra.
Effettivamente... oltre un timido mantellino da capuccietto rosso,Guerra è un un fascio di metallo conciato a mega armatura che i Cavalieri dello Zodiaco gli fanno una sega.
Beh insomma c'è sto Guerra che arriva, fa brutto in una città con Angeli e Demoni che si scannano finchè non si accorge di essere l'unico dei 4 cavalieri dell'apocalisse in giro... qualcuno lo ha evocato dando fine al mondo senza che il settimo sigillo fosse spezzato!
Ma chi sarà stato?
TA - NAANNN... per scoprirlo dovrete sventrare bestie diaboliche per una ventina d'ore in cui sfrutterete a pieno il vostro armamentario: la spada DIVORACAOS, una falce - che dovrebbe essere della Morte ma la usa la Guerra...-, un guanto che scatena terremoti, una stella ninja gigante, un revolver che sarà grosso come una coscia di elefante ed ha proiettili infiniti, un fighissimo arpione, il vostro fedele cavallo Rovina - si, è anche un'arma-, un corno - si si, proprio quello che si suona-, un cannoncino che spara dei portali temporali, un lancia mine "infernale" ed infine una sorta di mitra "paradisiaco".
Spero di non essermi dimenticato qualcosa.
Sugli aggettivi "infernale" e "paradisiaco" non c'è nulla da spiegare, sembra che Demoni e Angeli abbiano solo una cazzo di arma da usare e anche se sembrano uguali dovevo distinguerle.
I creatori di questo gioco dicono di essersi ispirati alla saga di Zelda, ma a meno che a loro non siano arrivati gli Zelda della Nintendo ma qualche cazzo di sottomarca della Mongolia, i ragazzi della Virgil Games hanno proprio segato il tiro. Non bastano due magie cagate male e un mezzo inventario per emulare Zelda!
Se cercate dei tratti da GDR, mi spiace, ma non ne troverete.
Questo gioco è un clone di God of War, con annesse le sanguinolente finisher sui poveri nemici che verrano maciullati dal vostro spadone. Il resto è solo contorno, con broccoli e un design davvero troppo comics americano.
La grafica non è all'altezza, in alcuni punti addirittura ci sono dei bug come i residui di portali o dei segnali di luce rimasti dal livello precedente e capita che nella furia della battaglia vi siano dei microscopici ma assolutamente fastidiosi rallentamenti.
In definitiva: volete far qualcosa che non sia tirarvi le sege mentre aspettate il favoloso God of War 3? Giocate a Darksiders e avete da versare tonnellate di sangue e mostri grossi come palazzi, enigmi da prima elementare e un design che può piacere. Ma se cercate un gioco da amare - e dico in senso biblico- farete meglio a pigliarvi God Of War Collection.
Oppure, se dovete fare i fighi con i bei GDR, Zelda: Link to the Past è ancora un gioco della madonna.
Da ricordare: il fatto che devi barattare anime altrui con un diavolo per gli oggetti e lui in un'occasione dica "Humm... ce ne erano di giovani!".
I boss di fine livello che spesso sono fottutamente grossi.
Da dimenticare: l'estrema ripetitività, sporattutto verso gli schemi de "LA TORRE".
La trama stupida.
PACE e AMORE!