Dalla fervida mente del papà dei più famosi supereroi americani Stan Lee (anche se ci sono delle controversie...) e dallo studio di animazione nipponico Bones (vi butto giù un nome su tutti degli anime che hanno sfornato: Eureka 7) ecco nascere un curioso esperimento di quelli che non sono "nè carne nè pesce": Heroman.
Io ho preso un sacco di tempo prezioso per vedermi i 16 episodi che lo compongono e, beh... quello che ne ho tirato fuori è questo:
AMERICA ovunque, anche quando non c'è motivo. SOPRATTUTTO quando gli americani le cui avventure sono narrate si comportano come giapponesi.
Stan Lee che fa cammei ANCHE nell'anime! Oramai è il suo nuovo hobby, e i fumetti della Marvel ne risentono ( i Marvel Mega del Regno Oscuro sono un modo per riutilizzare la cartaculo. Provocazione Gratuita.)
Enormi palle di metallo che girano per un cinque o sei puntate dell'anime, e per sentirti in sintonia anche a te dopo poco ti ritrovi con le palle di carne che girano.
Non ci sono molte giustificazioni per la nascita di Heroman se non quella del quattrino e della nuova possibilità di invadere l'oriente sulla scia dei Marvel Manga (interessanti fino ad un certo punto); ed il prodotto che nasce così artefatto non può avere lunga vita.
La carenza di idee si sente, parecchio.
Nel tentativo di attrarre un bacino di pubblico abnorme che spazia dall'America all'oriente, in questa sere fanno capolino tutti i clichèt delle serie Manga, spostati però in America:
I bulli che fanno ridere i polli? Ci sono.
Amico un pò troppo "amico"? C'è.
Bimbominkia post 2000 con super amico/poteri speciali/ Robot che non si sa come mai gli escono i colori dell'America quando si trasforma? Ci sta, ci sta.
Loli buona per la prossima sessoine di bukkake? Presente.
Partiamo subito con la trama che almeno ce la si leva dalle palle: America - dove tutto è AMERIKA, stereotipi ovunque dal macho rugbysta all'hamburgher)- siamo a Central City (perchè bisogna essere originali, eh?) e seguiamo le gesta di un bimbo babbo (come quelli dei manga ma con una gigantesca differenza che poi spiego...) di nome Joey Jones che entra in possesso di un modellino all'ultimo grido di robottino dopo che questo è stato stirato da un auto.
Joey lo raccoglie e con improbabili capacità di microtecnologia lo aggiusta.
Poi arrivano gli alieni a forma di insetti umanoidi (tanto perchè gli anni '60 dello Sci-Fi nessuno se li ricorda, eh?) e parte un fulmine.
Il fulmine colpisce il robotto e poi boh. A Joey Jones compare il "porta deck" di Yu - gi -ho sul braccio, comanda il robotto contro gli alieni e per sedici puntate usa mosse e mica mosse.
Punto.
A capo con postilla: Carino il fatto che dopo la partenza assolutamente "nell'occhio del ciclone" c'è una seconda parte (non originale, ma interessante) sui problemi di convivenza tra Heroman, Joey e compagnia bella e il mondo AmeriKano.
Ma la tremenda faccenda, oltre la noia, è un'altra: qui si tenta di accaparrare un pò di tutto per fare lo show grasso e che piace a tutti, ma stringi stringi, ruba, copia e prendi alla fin fine lo spettatore rimane con un nulla in mano e sia il mondo del "manga" che quello del "comics" - che si sente comunque poco- ne escono dissacrati.
Tralasciando il fatto che gli americani di questa serie si comportano come giapponesi (sarebbe stato un bell'esperimento far fruttare le possibili differenze di un personaggio americano che si muove in un ANIME, invece di riprendere il concetto dell'onee chan ed dell'amico nemico e del Senpai e della comparsa improvvisa, e del ripensamento e bla bla bla...), il protagonista Joey è l'antitesi di quello che viene rappresentato in tutti i manga esistenti.
Vuole essere un clone accomodante, riesce ad essere un insulto: Joey non segue il percorso di crescita e responsabilizzazione di DAi, Goku, Yu-Yu, Arus etc..etc.., Joey non cresce MAI, Joey viene sodomizzato dagli eventi e questo non è il comportamento di un personaggio da ANIME.
Quel moderno Golem che è Heromen in realtà è una bambolina, un'arma. Heromen si risveglia e diviene reattivo solo ed esclusivamnete in situazioni borderline perchè costretto da una trama non troppo ingenosa, per la maggior parte del tempo è solamente un bazooka carico in mano ad un bambino balbuziente e anche questo non c'è nei Manga.
Il potere, l'arma o l'amico potente è un mezzo di riscatto che serve al protagonista per intenti nobili (anche se sono sbruffoni ex: Black Star in Soul Eater) e non una sorta di involucro che è vuoto per tre quarti del tempo ed è il simbolo fallico di un bimbo che cerca riscatto regalandoci combattimenti graficamente belli (ma noiosi...) e qualche gaffe... anche perchè logicamente le gag giapponesi (vedi l'episodio dell'appuntamento) non funzionano con gli ameriKani.
Era interessante, ma si è presa la misura sbagliata per amputare tratti di cultura fumettistica di zone diverse e ciò che ne è uscito è solamente un BLUFF che non convincerà nemmeno gli amanti più spudorati dell'oriente.
Più che brutto è noioso e a tratti offensivo.
sabato 7 agosto 2010
Tu voi fà lo Giapponese ma sei nato in America : HEROMAN la serie.
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RETTIFICA, anzi, precisazione: Gli episodi disponibili mentre scrivo questa recensione sono 16.
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