mercoledì 11 agosto 2010

Shocker: perchè two film son megl'che uan.



Si cazzo, perchè lo davano anche questo su notte horror.

Da un Wes Craven che al tempo ci credeva un poco di più ecco un piccolo film horror che in realtà sono due.

Jonathan Parker (un ancora non-regista Peter Berg) è un ragazzo come molti altri che dopo una brutta botta durante gli allenamenti di football inizia ad avere visioni di gente che crepa.
Il giovane non sa dire se le sue visioni sono vere o no, finchè un giorno non vede la sua famiglia massacrata da un killer (Horace Pinker a.k.a. Mitch Pileggi famoso per il serial televisivo X files) e scopre di poter prevedere i movimenti dello psicopatico assassino.
Con l'aiuto del padre detective che si fida (con qualche problema) delle intuizioni del giovane, i due riescono a catturare il maledetto Horace grazie ad alcuni indizi (come il furgone da antennista con il quale girava) e a farlo friggere sulla sedia elettrica.

E qui finisce il primo film.

Poi, come "Dal tramonto all'alba" cambia tutto... Horace riesce a diventare un essere di energia pura che si aggira tra il tubo catodico e le persone stesse, seminando il terrore e braccando il giovane che lo fece condannare.

Nella seconda parte del film Wes si dà allo show grasso, perdendo ogni logica a favore del divertimento un pò ignorantotto e assurdo degli anni in cui non dovevi spiegare allo spettatore perchè succedeva una cosa, ma dovevi farlo divertire e basta.
E così inizia il carosello dell'assurdo...

Rivelazioni alla "Luke sono tuo padre" che concludono la prima parte del film (la ricerca al serial killer, anche non troppo esaltante...) sfondano lo schermo per iniziare lo spettatore ad un film che prende tutto dappertutto e lo concia come una polpetta d'avanzi, magari non sanissima e raramente digeribile ma comunque gustosa...

Spiriti del bene e spiriti del male, Sci -Fi da terza elementare, immolazioni gratuite, possessioni spiritiche, ritorni dalla tomba, amuleti, meta - televisione e se vogliamo anche un piccolo significato nascosto che possiamo raschiare dal fondo del barile su quanto l'allucinarsi davanti ad uno schermo possa far male.

Ma forse sto cercando oro dove non dovrei... un Wes Craven che fa divertire, tanti attori che con il tempo abbiamo conosciuto e omicidi a catena sono ciò che rendono sto film (o, come a me è sembrato, questi due film) un buon modo per riempire un'ora e mezza in cui non si sa proprio che cacchio fare.

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