mercoledì 30 giugno 2010
Bangkok Dangerous
"Ciao, siamo i fratelli Pang e -contrariamente a quello che pensi- non siamo quelli che sparano alle bolle, ma siamo due musi gialli che fanno film. Chili di film. Troppi film. Il punto è che dopo un paio di bei film abbiamo scoperto l'America e poi abbiamo iniziato a fare cazzate. Anche tornati al nostro paese."
dichiarazione lasciata dai fratelli Pang alla conferenza di Paperopoli del 2009.
Bangkok Dangerous era un bel film di una decina di anni fa, il primo che i Pang Bros. girarono a quattro mani e che ebbe un grande successo in patria per poi diventare un piccolo cult all'estero.
E così, quasi una decina di anni dopo e con parecchi più soldi, i Pang Bros. rifanno il loro stesso film, proprio come fece Michael Haneke con il suo Funny Games, solo che al posto di rifarlo "Shot-for-shot" - cioè tale e quale- loro hanno tirato fuori dal cilindro un remake.
La trama regala buoni spunti per un possibile film action WAT!? oppure qualcosa di più pacato ma altrettanto potente, che può regalare un tassello in più nella storia del cinema come fu il mitico Leon.
Purtroppo, questo film non è Leon e non è nemmeno un full action... è una cosa mediocre.
Vabbè, si stava parlando della trama: Nicolas Cage è un killer di nome "Joe", viaggia e uccide e copre le sue tracce e ha la faccia da Nicolas Cage. Allorchè il giovanotto con i capelli tinti e il cerone bianco - e vogliamo parlare dei suoi problemi con il fisco americano? Eh? Eh, Nicolas, ti sei preso il teschio di un T-Rex per fare il figo, eh? E adesso eh?Eh?- arriva a Bangkok con il suo ultimo incarico (perchè è sempre l'ultimo incarico quello che te se incula).
Qui prende uno schiavetto, il giovane Kong, e prima lo sfrutta come corriere, poi come allievo.
Non si capisce perchè, visto che il killer spietato faceva fuori tutti i suoi collaboratori.
No, sul serio, il bimbominkia Kong arriva e dice "boss da grande voglio fare il killer!" e Nicolas Cage dice: "Ti trasformerò nel miglior Nicolas Cage di sempre!".
Da qui nasce una diatriba sul fatto di essere o non essere Nicolas Cage, ma alla fine si risolve. Male.
La trama poi continua, c'è la love story e ci sono gli spari. Punto.
Che cazzo, il primo passo falso che hanno fatto è stato Nicolas Cage. Non un Nicolas Cage normale, ma un Nicolas Cage con i capelli tinti che rende il comune Nicolas Cage quasi accettabile in un confronto di Nicolas Cage.
Anche sorpassando il dramma Nicolas Cage, il resto del film presenta un paio di sbavature che rendono la pietanza poco digeribile; per prima cosa la love-story con la sordomuta.
La sordomuta è carina, tenera e scioglie il cuore del killer interpretato da Nicolas Cage... peccato che la recitazione unilaterale - la tipa è l'unica che sembra emettere una qualche good vib.- si schiata contro l'unico volto che Nicolas Cage sa fare: il volto Nicolas Cage. E così non riesci a capire chi cazzo dei due è il vero sordomuto e non ti fotte un cazzo di quando avviene la rottura-riappacificamento-goodbye, perchè alla fin fine la storia d'amore ti scivola via come coito su olio d'oliva, comprende?
La seconda cosa che mi lascia perplesso è la psicologia del Killer Joe, che come ho detto sopra, cambia idea alla cazzo di cane e poi adduce scusanti ridicole nei suoi poveri monologhi interiori.
Mai avere rapporti al di fuori del lavoro = cerca di piazzarlo alla sordomuta.
Mai lasciare tracce= non solo non elimina Kong - come fa sempre, o almeno il film è così che ci fa capire- ma gli insegna ad essere un killer.
Mah questo film remake dei Pang serviva forse a portare un loro film storico nel nuovo millenio ed in un mercato mainstream, ma anche quando la voglia è tanta... c'è il fattore Nicolas Cage che ti fotte.
Etichette:
Bangkok Dangerous,
film,
fratelli Pang,
Nicolas Cage,
recensione film,
remake
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento