sabato 30 aprile 2011
THOR
DIO.
DEL.
TUONO.
Ad una seconda visione: risibile e non pervenuto - il dio e il tuono-.
Fermatevi alla prima.
sabato 23 aprile 2011
Ma i giapponesi come vedono gli italiani?
Kannagi. Recensione sottotono.
Kannagi. Che dire?
LA storia inizia con Jin, uno school boy tipico di ogni anime Giapponese che scolpisce da un ceppo di albero sacro (Kannagi) l'idolo di una dea che magicamente prende vita sottoforma della piccola loli Nagi.
Nagi dice di essere una dea e OVVIAMENTE Jin le crede. I due vivono insieme e hanno tante belle avventure e disavventure.
Dietro una trama così semplice c'è da storcere il naso ma la verità è che Kannagi ne ha più di una freccia nel suo arco:
Per prima cosa la comicità, non troppo spinta o parodistica ma comunque sempre presente come quando Nagi imita le supereroine in TV per sconfiggere le imputià (minuscoli insetti venefici di cui non viene spiegato nulla!) oppure come nella puntata in cui NAgi si chiude nell'armadio e non vuole più uscire o ancora quando si crea il dubbio che Jin sia homo o il fake trailer del cartone che vede NAgi in tv etc.. etc... beh avete capito che c'è tanta roba.
Poi Kannagi butta un sacco di carne al fuoco come il fatto che Nagi debba sconfiggere le sopracitate impurità oppure come qunado fa di tutto per diventare una simil-idol perchè attirando a sè i "credenti" il suo potere di dea cresce ed infine c'è sempre quel pizzico di harem che non fa mai male.
Ma il vero pregio di Kannagi è l'animazione. E non sto parlando solo di quel pizzico di estro registico che fa chiudere le scene con il cambio scena a cerchio a svanire sul nero come i vecchi film comici, ma parlo proprio delle qualità delle animazioni che nella maggior parte delle puntate - soprattutto le prime- è davvero a livelli altissimi e gli sviluppatori di A-1 Pictures lo sanno che è questo è il loro pezzo forte e fanno di tutto per fartelo capire, basta osservare le piccole mosse di ogni spostamento e la scena in cui Jin si lava i denti.
Tralasciando amenità come il taglio sul naso di Jin sul naso che si rifà alla fine dell'anime perchè così "è un cerchio che si chiude" oppure robe irrazionali tipiche però degli anime giapponesi, - il parde di Jin non c'è, dov'è? Non telefona mai? Come fa Jin a far passare NAgi come sua sorella? Come può Jin accettare semplicemente NAgi come dea e farsi delle domande solo alla fine? E poi ce ne sarebbero altre ma elencarle tutte è dura...- questo Kannagi è scritto e diretto bene, ha ottime animazioni e raggiunge dei livelli davvero interessanti.
venerdì 22 aprile 2011
PRO: la superputtana.
Lo One-Shot del 2002 scritto da Ennis e disegnato da Amanda Conner è un capolavoro d'irriverenza come tutte le opere dello scrittore di Preacher, Hitman e The Boys.
Ennis ci indottrina con la sua politica per la quale l'eroe non è necessario e piuttosto che minacce cosmiche alla Darkseid preferisce la dura e tremenda realtà.
Pro sarebbe un capolavoro di neorealismo se non ci fossero di mezzo i supereroi che , al solito, fanno una figura di merda quando è Garth Ennis a dirigerli.
Ed eccoci catapultati in un mondo dove i supereroi che proteggono la terra sono una J.L.A. di bimbiminkia, bambocciona ma non così distante dalla realtà come si crede - tra le altre cose Ennis riprende anche la vecchia polemicha dell'omosessualità tra Batman e Robin e ci gioca con gusto- che è impegnata a difendere la terra da avversari idioti quanto loro come i supercattivi Avverbio, Nome, Verbo e Aggettivo (perchè i nomi erano finiti, ci viene spiegato).
Oltre al mondo delle fantastiche battaglie in cielo, però, c'è la dura realtà dei vicoli dove una donna è costetta aprostituirsi per mantenere il figlio. Ovviamente entra in campo l'alieno maniaco osservatore che eccitato dalla donna decide di donargli i superpoteri perchè "in ogni uomo c'è il seme dell'eroe".
ED ecco accadere di tutto. LA donna si trasforma in Pro e si unisce alla "Lega dell'Onore", ma i caratteri bamboccioni e illusi di questi eroi non sono compatibili con una che ha vissuto la dura (la PIù DURA) realtà di ogni giorno.
Tra incoprensioni, piscia in faccia ai nemici, parolacce e superpompini con getti di sperma che abbattono aerei il rapporto tra il supergruppo si complica finchè Ennis esprime per bocca di Pro una parte fondamentale del suo pensiero: non servono eroi a questo mondo, servono persone con le palle di bombardare ospedali per ammazzare cellule terroristiche.
E tira fuori anche un discorso che aveva fatto Umberto Eco - se non sbaglio- tanto tempo fa che stringi stringi è che i supereroi combattono i supercattivi ma non capiscono che il male è qualcos'altro all'interno della società che spinghe una mamma a succhiare i cazzi per mantenere il figlio.
Alla fine un grande fumetto.
Fa parecchio ridere, comunque.
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giovedì 21 aprile 2011
Isekai no Seikishi Monogatari: figa e Mecha.
Masaki Kajishima è un figo. Lo è da quando ha creato Tenchi Muyo! e ci ha causto tutte quelle piccole, prime e imbarazzanti erezioni.
Ecco che ad un certo punto il buon Masaki arriva ai piani alti della AIC e dice di cagare fuori il quattrino perchè "ho un'idea come Tenchi Muyo ma con più figa. E poi ci sono i robot che combattono".
Allora tu che sei il capo della AIC che fai? Non gli tiri fuori la mazzetta di banconote?
E così è stato.
E noi ci ritroviamo tra le mani Isekai no Seikishi Monogatari, una specie di Spin- off di Muyo, con più figa e i robotti che combattono.
Ora, il design dei mecha non è quello di Gadgadget e la figa non è quella di Tenchi Muyo, ma rima nesmpre una buona prova.
In una dimensione che ha un pò del fantasy e un pò di quel confuso che sembra girare in testa ai giapponesi che in Index vedono la Chiesa come setta magica e qui me la ritraggono come culla di una scienza mistica, si muove il magnifico Kenshi Masaki che è legato in qualche modo a Tenchi Masaki, ma questo ve lo cercate voi sul web.
Kenshi è capace di fare tutto, è un grande lavoratore, mitico atleta, fa innamorare le donne ed è anche un grande combattente. Inutile dire che non ispira simpatia.
In una prima puntata che sembra essere la stessa scena ripetuta 4 volte vediamo Kenshi che passa da attentatore alla vita di Lashara Earth XXVIII (una Loli di nobili origini) a suo servitore.
Fin qui è tutto apposto, ci sono i mecha e combattono.
POI.
MEtà serie- fai sei puntate- in cui non accade nulla e Kenshi è in una cazzo di scuola per Seikishi (esseri umani che guidano i robot. Si chiamano in modo strano perchè anche i robot non si chiamano robot ma Seikijin) che fa il gallo circondato da un sacco di tipelle.
Non sarebbe così disdicevole se una puntata non durasse 45 minuti. E io me le sono viste TUTTE.
Poi, dopo che Kenichi ha fatto il gallo scoppia la guerra totale. E ci si diverte un pò di più.
Anche in questo anime il ruolo della donna è pessimo, visto che i piloti maschi sono pochi, infatti, spetta alle donne farsi il culo e anelare lo sperma maschile per la discendenza. O robe simili, ma non ci vado molto lontano.
Se si evitano i paragoni con altri cartoon di genere il prodotto ne esce bene, se invece ci metti in mezzo LAgann e Evangelion ne esce con le ossa rotte.
Postilla: perchè copiare evangelion con il cavo della corrente se i robotti sono maggggici?
Postilla 2: di solito negli anime ci sono i jingle nelle scene fighe. Qui no. C'è una theme song pessima.
Postilla 3: Una regia in alcuni punti davvero scandalosa, che ci vuole un post solo per analizzarla e non tengo voglia. Vi basti sapere che non è saggio omettere le cose fighe di un cartone, quando queste accadono.
venerdì 15 aprile 2011
E' da un sacco che ti stavo aspettando: Alien v.s. Ninja.
... ed è in italiano!
A Seiji Chiba devono piacere due cose: manga e Power Ranger. E in questo film si vede, eccome.
Ricordate i mitici villaggi ninja di Koga ed Iga, di Basiliskiana memoria? Bene, aggiungeteci un Predator che è un pò Tremors e un pò Graboid, un pò delfino e soprattutto è parecchio un uomo con addosso un costume che gli fa pure le pieghe attorno al pacco ed avrete tutti gli elementi che compongono alien v.s. ninja.
Se Yoshihiro Nishimura e Naoyuki Tomomatsu con le loro opere si confermano gli sbruffoni dell'oriente mantenendo uno stile delirante e dai colori caldi che lo rendono irreale, la produzione di Chiba versa da tutt'altra parte puntando su spudorata gommapiuma ed effetti in CG che hanno un certo spessore ma vengono usati con il contagocce.
I personaggi che compongono il cast sono tutti al loro posto e ritagliati con simmetria, senza badare di cadere nello scontato: il bello tenebroso, il protagonista spavaldo, la stupenda ninja e l'immancabile ciccione comico che ci sta sempre bene nei movie orientali (pure nei film di To, che cazzo...).
Chiba non si fa spaventare dal lavoro che ha davanti nel trattare un'invasione aliena nell'epoca di Edo e ci fa godere delle sue geniali idee (patetici stilomi?) come i ninja dall'appeal alternativo o quelli con le maschere antigas e pugni di metallo con lame estraibili costringendoci sempre in situazioni gore-comiche alla Noboru Iguchi.
Impagabili i combattimenti, soprattutto quello iniziale. Puro Anime.
L'unico difetto di Alien v.s. Ninja è che è così poco trash che potrebbe presentarsi ad una schiera di non estimatori del genere, correndo così il rischio di non essere capito.
martedì 12 aprile 2011
Magic Art 2: perchè sono proprio belle.
Prendi una stupenda Damnation Textless e sommala a ...
... una IRA DI DIO Textless, bellissima già di suo:
e ottieni l'Apoteosi:
Questa si commenta da sola:
Carta con esplosioni e fuoco, come realizzata:
Ma questa rende di più l'idea di bruciato:
Questa è quella che potete sbustare:
Questa è la versione Alien Queen:
... una IRA DI DIO Textless, bellissima già di suo:
e ottieni l'Apoteosi:
Questa si commenta da sola:
Carta con esplosioni e fuoco, come realizzata:
Ma questa rende di più l'idea di bruciato:
Questa è quella che potete sbustare:
Questa è la versione Alien Queen:
lunedì 11 aprile 2011
sabato 9 aprile 2011
LOVELY COMPLEX: recensione che avrà errori ortografici.
Io in Lovely Complex ci credevo, cazzo.
Ci credevo perchè se sei alto 1.64 in fondo in fondo sogni sempre di montarti la giumenca più grossa del villaggio, perciò questo anime mi colpisce nell'intimo.
OTani è alto 1.54 - perciò una persona che soffre di nanismo, presumo, ergo non può essere figo come è figo nel fumetto... non può davvero andare a canestro ed essere un campione di basket!- mentre Risa è alta 1.72 e per qualche motivo in giappone le tipe alte un metro e settantadue sono delle mutanti. Forse perchè sono tutti bassi. Forse perchè Risa (come Otani) soffre di una doppiatrice con crisi di gonorrea che fanno sembrare ogni usa battuta un lamento di chi si scioglie dentro ad un cesso. Sempre se la gonorrea è un tipo di diarrea, sennò bisogna correggere e scrivere al posto di gonorrea diarrea.
Riusciranno i due ragazzi nel fiore dell'età a superare il loro complesso per la statura ed innamorarsi?
CAzzo la risposta è si.
Si perchè Otani e Risa sono uguali in tutto quello che fanno, sono ognuno l'altra metà della mela, il cielo e il sole, un cuore solo... beh sono identici. Ridono insieme, ascoltano Umibozu - un rapper giapponese di cui sono malati- e vanno male a scuola.
I due sono così tanto in sintonia che a scuola sono conosciuti come un duo comico molto famoso in giappone, gli "All Hanshin Kyojin".
Tutto questo fa male alla storia, fa male perchè anche se nei soliti anime d'amore sai dove andrà a quagliare la quaglia qui la cosa è così spudorata che dal primo episodio ti viene da dire "okay, non perdiamo tempo: fottete." e questo non fa bene all'evoluzione della love story. Mettere due personaggi uguali che devono interagire sentimentalmente è come iquadrare per venticinque puntate uno che non riesce a masturbarsi: e' snervante vedere che non riesce ad afferfrarsi la salamella che ha tra le gambe.
La comicità dell'anime è in gran parte incentrata sul cabaret giapponense, con tanto di schiaffetti corretivi e qualche gioco di parole... capite che ad un italiano la cosa non può piacere.
Quest'anime è talmente insulso - SPOILER- che quando Risa si confessa ad Otani lui non capisce e continua a non capire con un sistema di "personaggio stupido + malinteso" che è snervante per più di tra puntate in cui Risa praticamente gli dice che si vuole far sturare le tube di falloppio dal suo seme e lui continua a non capire, l'apice è quando sono soli in una stanza e lei gli racconta del ragazzo che le piace e termina il discorso con "è in questa stanza". Lui, per Dio, non ci arriva comunque in modo celere- FINE SPIOLER- che chi lo guarda deve più volte convincersi di non mollare la visione.
Poi che altro? Ah, si! Ad un certo punto gli sceneggiatori si accorgono che l'anime sta per finire e che hanno fatto tipo 20 puntate solo su Risa che piange -ò tra l'altro c'è da riconsiderare il ruolo della donna in Giappone perchè sta pora fiula non è solo il carattere debole, è prorpio l'umiliazione di chi si prostra col culo in fuori per farsi bacchettare da un nano con i suoi commenti e i suoi rifiuti (fetish anime!?!)- e alllora decidono di tirare fuori dal cilindro TUTTO. Ma davvero TUTTO.
Delusionilitigitradimentibacinascosticoppiechesenbranoesploderepoinoevalorichevengomessiindiscussioneall'improvvisoesicurezzechecrollano. Tutto i tre puntate. Facendo terrorismo sui comprimari dell'anime per di avere qualcosa da mostrare.
Lovely Complex ha la prima puntata che è uguale alla storia di Toradora!, e piuttosto di sprecare tempo con le altra 24 mi riguardo un piccolo capolavoro di love anime come Toradora!.
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lunedì 4 aprile 2011
Seto No Hanayome
Prima di Dokuro-chan ero convinto che negli anime giapponesi ci fossero solo guerrieri che facevano esplodere la gente colpendo gli Tsubo e giggamazzingarobòt che difendevano la terra. Con Dokuro ho capito che gli anime possono fare ridere. Parecchio.
Dopo Dokuro-chan e le sue follie splatter no-sense raramente ho incontrato anime che lo eguagliassero in fatto di comicità, solo Baka to test to shōkanjū è stato in grado di surclassare l'angelo omicida armato di Excalibong di nome Dokuro.
Ed ecco che finalmente un'altra perla mi cade tra le mani con "Seto No Hanayome", una commedia- parodia- sentimentale che raggiunge livelli di idiozia invidiabili e che riesce davvero a fare ridere.
Con un citazionismo (anche grafico, basti vedere solo le scene alla Hokuto No Ken) che credevo in forze solo a film americani demenziali e nella mitica matita di Leo Ortolani, Seto No Hanayome ci catapulta in un mondo popolato da personaggi assurdi che fanno cose assurde... ed è tutto così bello!
Nagasumi Michishio è il solito ragazzino sfigatogiappotuttimiodiano che sogna il primo bacio durante le vacanze al mare nella pausa estiva, un giorno mentre fa il bagno rischia di affogare e viene salvato dalla bellissima sirena Sun Seto che contravvenendo le leggi dei Tritoni si rivela ad un umano. Nagasumi si vede costretto a sposare la giovane sirena per salvarle la vita.
Okay, fino a qui la trama è una merda. O quantomeno è spudoratamente banalotta... ma ecco che il potere del Sol Levante si scatena con il colpo di genio: la famiglia di Sun è composta interamente da Tritoni - YAKUZA!!!!
Capolavoro d'idea fa nascere una sfilza infinita di gag che tengono compagnia per 26 puntate che passano in un soffio fino al finale che se vogliamo è magico oppure nello stile di molti anime giapponesi si parla di "metafora", comunque esageratissimo.
Anime figo e consigliato.
Dieci più per i genitori che disconoscono Nagasumi ogni dieci minuti.
Dieci e lode per i momenti homosex.
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tritoni e sirene e gay
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