giovedì 11 novembre 2010

The Road di John Hillcoat



Dopo "Non è un paese per vecchi" ecco che arriva - in disdicevole ritardo- il secondo adattamento di un romanzo di Cormac McCarthy: "The Road".
In seguito ad una bizzarra distribuzione (il film doveva uscire in tempo per gli Oscar del 2009, poi è stato più volte rimandato per aspettare un periodo propizio e dopo la sua uscita doveva rimanere inedito in Italia perchè "troppo deprimente")il lavoro di John Hillcoat arriva già invecchiato nei nostri lettori dvd, la storia con Viggo Mortensen infatti pur essendo toccante non è di grande appeal come mi ero aspettato.
Sicuramente nel film c'è tanta amarezza e vengono toccati argomenti davvero pesanti (il padre che insegna al bambino come suicidarsi, ad esempio, è davvero un pugno nello stomaco. Un positivo, pugno nello stomaco)con una frequenza tale da rendere l'anormalità terribile della situazione in una fredda routine che imbroglia i personaggi.
Duro. Decadente. Freddo.
Non è un caso se il protagonista e il bambino non hanno un nome, loro sono "Uomo" e "Bambino" - che a sua volta è visto come Dio da Uomo ( Cit. "Se il bambino non è il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato")-perchè i nomi, nel mondo dove vivono, non hanno più significato. Solo la flebile speranza che al Sud ci sia il caldo tiene in vita i personaggi e la storia stessa, la speranza è il motore degli avvenimenti di questa odissea.

LA trama in breve: in un futro non molto lontano l'umanità è sull'orlo dell'estizione, la terra è scossa da terremoti e bruciata da roghi e la gente per mancanza di cibo si è data al cannibalismo. Qui un uomo e suo figlio intrapendono un viaggio disperato per arrivare a Sud per sopravvivere al duro inverno.

Forse non memorabile, ma se avete predisposizioni empatiche è consigliato.

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