venerdì 29 ottobre 2010

Altitude, le delusioni della vita.



Poteva essere il film della vita: un paio di sgualdrine e tre boyz presi da un videoclip di una di quelle minorate mentali che vomitano hip pop su mtv salgono su un bimotore a nolo diretti al concerto dei Cosplay. Vengono braccati da una piovra di Lovecraftiana memoria.

Che cazzo c'era da aggiungere? Cioè il film si gira da solo.
Parliamo di piovre giganti, man!
Piovre giganti volanti e irte di denti, man!

Questo non è un gol a porta vuota, ma è proprio la porte che ti pracca per farsi penetrare dal pallone!

Eppure...

Nonostante l'idea originale il film non decolla (ah-ah) mai. LA noia inizia dal minuto 15, dove capisci che di piovregigacarnivore non ne vedi sino al minuto 90 e passa ed allora cerchi di cullarti nel panico della situazione di sti cinque giovani nel fiore degli anni bloccati lassù dove solo gli Antichi Dei possono dominare.
Passa il tempo e c'è un guasto "che te lo facciamo vedere con il paricolare".
Passa il tempo e il tipo impanicato ha il panico.
Passa il tempo e scopri che l'emo si bomba la tipa con la telecamera che è fidanzata con il wrestler ma che tanto lo avevi già capito dalla regia sapiente ed un gioco di sguardi all'inizio.

Passa il tempo e ti sei rotto le palle di sta gente che manco Dawson Creek e O.C. messi insieme sono così spudoratamente scontato-noiosi.

Della piovra non c'è traccia se non un mezzo, stridulo e imarazzato vagito.

Quando il primo prende il volo quasi ti senti sollevato perchè capisci che effettivamente qualcosa accade nel film.

Poi devi aspettare ancora per qualcos'altro.

Ancora un poco per il finalone.

Vi regalo questa clipo del film, il resto è noia.

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