martedì 7 settembre 2010

L'amico Nippo-Veneziano che non ti aspettavi: ZEBRAMAN di Takashi Miike



Presentato ieri al Lido in coppia con il sequel (Zebraman 2), questo film è del 2004 per la regia di Takashi Miike.
Si, proprio quello di Visitor Q, Ichi the Killer e Yatterman.

La prima cosa che ho pensato subito dopo i titoli di testa è stata una masticata parolaccia per la CG abbastanza imbarazzante (anche se il film ha oramai la sua età) ma soprattutto a come cazzo fa Miike a girare così tanti film.

No, dico sul serio. Ma quanti film gli fanno fare a sto qui? Due all'anno? Vabbè.

Il film è...

allora...

Immaginate se a Peter Parker mentre ripete il dogma dello zio Ben "da un grande potere derivano grandi responsabilità" una Mary Jane gli rispondesse "eH CHECCOSSA??"

Immaginate un Bruce WAyne che non s'ispira al pipistrello come simbolo adottato per sconfiggere il crimine, ma ai Power Rengers.

Aggiungete un pizzico soltanto di gore per non renderlo un film Disney e l'ironia che solo i giapponesi percepiscono come divertente (tranne il missile con scritto "MADE IN USA", quello mi ha fatto ridere pure a me).

Mettete caucciù, stoffa e gomma piuma e CG da seconda mano, e otterrete:



ESATTO CAZZO, AVRETE ZEBRAMAN!!!! (qui sopra durante l'esecuzione della mozza "Zebra bomber")

Il film è un continuo omaggiare le vecchie serie TV supereroistiche giappoonesi come Ultraman, tanto che per realizzare le vecchie puntate di Zebraman Miike ha usato una pellicola sgranata in 16 mm per ottenere l'effetto "vintage".

La trama è semplice: nel Giappone del 2010 degli strani mostri vengono avvistati, pterodattili e astici giganti, tartarughi strani e un assassino che si maschera da granchio. In questo mondo immerso nel caos si muove il maestro di scuola elementare Shinichi Ichikawa.
Goffo, maldestro, con una moglie in carriera che lo snobba, un figlio che non riesce a proteggere dai bulli della scuola e la figlia troia.
La vita di Shinichi è a pezzi, ma lui vive con la sua passione segreta per un cartoon che vedeva quando era piccolo: "Zebraman".
Cancellato dopo solo 7 episodi e visto solo una volta dal protagonista ne ha comunque segnato la vita, tanto che Shinichi si è cucito un costume da supereroe da solo.
Dopo l'arrivo di un bimbo semiparalizzato con la sua stessa passione Ichikawa decide di mostrare il suo costume da Zebraman al piccolo, ma mentre si aggira per la città cercando di non essere visto, incappa in un uomo con la maschera da granchio che usa delle forbici (ma guarda un pò) come arma. Da qui il timido maestro scoprirà di avere in comune con Zebraman paerecchie cose... COMPRESI I SUOI POTERI!

Bello e divertente il film si mostra solo un poco fiacco nel finale e nel gestire i rapporti tra Shinichi e la sua famiglia - quasi del tutto ignorate madre e figlia, mentre con il figlio c'è una certa intesa ad un certo punto... ma troppe poche battute comunque- e ha dei bei buchi nella trama che ti fanno fare domande a cui nessuno ti può rispondere, forse perchè nemmeno Miike sa che cazzo ha combinato o forse perchè il film dovrebbe essere analizzato su più livelli, ma comunque rimane una bella prova.

Consigliato.

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