mercoledì 14 luglio 2010

La Horde

In una Francia di poliziotti dal grilletto facile e la vendetta pronta (tra i quali c'è uno uguale al cattivo di IRON MAN) e mafiosi nigeriani che urlano "Io sono nigeriano, io sono nigeriano, io sono un fottuto nigeriamo", stanno per arrivare degli zombie con i denti aguzzi pronti a fare un buffet di mangiaformaggio.

E non mi sto inventando nulla.




Questo film c'insegna tante cose, ad esempio se sei un negroide non significa che non puoi diventare zombie (alla faccia tua, Romero!) e che le diverse etine (arabi, francesi, nigeriani) possono unirsi e collaborare sotto un fronte comune, basta che ci sia qualcosa a cui sparare.

E così vien fuori sto La Horde, film che volevo tanto vedere e che sotto alcuni punti di vista mi ringalluzzito, ad esempio ci sono gli zombie.

Tanti zombie.

Poi... beh il resto non è che sia tutto sto granchè, eh.

Alòra: siamo in francia, ok? Dei mafiosi nigeriani hanno ucciso male, ma proprio male, un poliziotto, ok? I caramba francesi sono cazzuti e si mettono il passamontagna e vanno ad ammazzare i nigeriani nel condominio dov'è ambientato tutto il film, ok?

Ok, fin qui tutto bene.

Ma bene davvero: il film inizia e ci prsesenta i fatti, un paio d'inquadrature sapienti (purtroppo, forse, le uniche) ci fanno capire con chi abbiamo a che fare e in un battibaleno siamo a fianco della squadra di vendicatori a vivere quello che è a tutti gli effetti un buon action thriller.

Yannick Dahan e Benjamin Rocher fanno la squisita mossa che fece Robert Rodriguez con "Dal tramonto all'Alba", anche se non così marcata, ci illudono di una cosa e poi, all'improvviso e senza avviso o spiegazione (come nei veri film di zombie, faccino ammiccante e provocatore) ci catapultano in un'orgia infernale di resuscitati famelici e assai difficili da uccidere. O così sembra, visto che poi si mettono ad ammazzarli a mani nude.



Poi che succede? Boh.

Davvero, non si capisce a che prende a sti registi che iniziano ad infilare delle inquadrature WTF una dietro l'altra.
Nell'ordine: un nigeriano che uccide uno dei suoi ex amici, oramai zombie, spiaccicandogli la faccia contro un pilastro di cemento urlando la fatidica frase:"Io sono nigeriano, io sono nigeriano, io sono un fottuto nigeriamo", il tutto mentre fissa a cazzo quello che dev'essere un effetto in CG montato dopo e con poca voglia.

Ma quello che è ancora peggio... è l'immagine della copertina! La vedete, no? Figata con tutti quegli zombie e bla bla... beh l'immagine era utile più o meno come il tipo in Matrix che non dice una parola in tutto il film e crepa subito. Non so se lo ricordate, era quello con gli occhiali, dei ribelli... dai ... quello che ammazzano togliendo la spina.

Ecco, quell'immagine - menzognera, visto che c'è solol'arabo sulla macchina mentre gli altri sono a puttane- è gratuita e stupida, mi pare di vedere proprio la coppia
Yannick Dahan e Benjamin Rocher che dice "Beh, qui ci piazziamo una scena figa con il tipo sulla macchina e miglialia di zombie, così se sembrava un film horror normale facciamo capire a tutti che amiamo la saga di Residen Evil."

A parte queste piccoli ma noiosi intralci nella regia (e pure nella trama...), il film rimane un buon interattenimento horrorifico, si lascia guardare e a qualcuno potrebbe anche piacere.

Chiudete due occhi sul sopravvissuto della guerra contro i musi gialli che sfodera un arsenale a babbo dall'immenso nulla. Perchè è ovvio che in Francia le portinerie hanno i mitra, bah, spero di aver capito male io.

Nessun commento:

Posta un commento