venerdì 28 maggio 2010

THE LOSERS: quando l'A-Team scoprì la pubertà.



Penso seriamente che The Losers, pur partendo da un'idea simile da quella trascinante che costruisce lo schelettro del serial A-Team, sia un capolavoro di imprevedibilità e phatos che gli permette di staccarsi da Hannibal & Co. non solo per quanto riguarda il target group ma per la bellezza stessa dell'opera.

Sono riuscito a finire solo ieri pomeriggio il compendium che raccoglie l'intera serie a fumetti de "i perdenti", pubblicato in italia a 40 euro in occasione dell'uscita del film nelle sale cinematografiche mondiali (di cui non parlo qui, ma rimango scettico per vari motivi che esporrò solo dopo l'uscita del film) che si è rivelato un vero affare per quanto riguarda l'intrattenimento su carta.
L'opera di Andy Diggle e Jock (Mark Simpson) è tutta da analizzare ma è un processo che si presterebbe a troppi spoiler, cosa che voglio evitare perchè è un fumetto che davvero consiglio agli appassionati di spionaggio, guerra e action.
La struttura dell'opera è semplice, Diggle attinge da due capisaldi delle esperienze di "guerra alternativa et segreta" come la vecchia testata omonima della DC, ambientata però con sopravvissuti del secondo conflitto mondiale, e la serie culto A-Team che tanto ci divertiva da piccoli (anch'essa prossimamente nei cinema): durante gli anni 90 un gruppo di soldati con problemi disciplinari e un'inclinazione alla guerriglia "alternativa" (niente costruzioni di carri armati in cinque minuti con jingle di sottofondo, ma comunque gran belle idee) viene riunito con la nomea di "The Losers" (i Perdenti) per svolgere missioni borderline contro le cellule terroristiche mediorientali per conto dell'amata America e patrocinati dal misterioso agente della C.I.A. Max. Durante l'ultima di queste missioni, però qualcosa va storto e mentre i Losers cedono il loro posto su un elicottero ad un gruppo di bambini che hanno appena salvato da una tratta di schiavi del sesso, questo viene abbatutto e i Losers diventano cadaveri per lo stato che hanno sempre servito e amato.
Dopo una manciata di anni di silenzio la squadra decide di riappropiarsi della vita "ufficiale" mostrando al mondo la verità sull'America e la lobby del petrolio che la comanda, assicurandosi la possibilità di esser ripresi nella società senza che il misterioso Max (traditore invischiato in questi giochi di potere) incarichi degli assassini per metteli a tacere; ma come accade nelle migliori serie, nulla è come sembra.
Giochi di potere, tradimenti, ineressi, soldi, lavori sporchi e missioni al limite dell'impossibile divengono pasto quotidiano per il gruppo di sopravvistui e vivremo con loro (la trama si dipana in un anno) il tentativo di rivincita di un gruppo di eroi in un mondo che non riesce ad accettarli.
Il problema dei Losers effettivamente è proprio questo; il carico emotivo di alcuni di loro, l'amore della patria e il buon cuore gli spingono continuamente verso un turbine di fallimenti che rendono la loro missione sempre più disperata e complicata in un mondo che Diggis descrive con occhio truce deprivandoli sempre di un vero successo, a differenza dell'A-team infatti qui non ci sono amici ma interessi personali e spesso e voletieri anche le poche vittorie del gruppo vengono oscurate da giochi di politica e fame di potere che - a differenza di quanto accadeva negli ultimi anni 80 e primi 90- non possono essere risoli con un semplice colpo di pistola.
I Losers si ritrovano ad essere sfruttati per tutta l'opera, sono un mezzo per arrivare ad un fine utilizzato da più fazioni, spesso in conflitto tra di loro.
L'umanita dei Losers viaggia di pari passo a quanto riescono a farci innamorare di loro, non è un caso che il capo (che verrebbe identificato come protagonista) Clay, fedele solo alla sua missione di vendetta contro Max si ritrovi alla fine ad essere un semplice soldato che da ed esegue gli ordini e per questo diviene marginale nella mente del lettore rispetto a Coguar, il cecchino messicano che non si separa mai dal suo cappello da Cowboy e che dopo aver visto la parte più nera della guerra al terrorismo è divenuto un uomo di poche parole ma dal grande cuore, oppure il "pizzo di capra" Jensen che con la sua bassa capacità bellica si ritrova ad essere più di una volta la chiave di Volta dell'opera, lasciando il lettore con il cuore in gola.
A completare il party dei protagonisti ci sono anche l'afroamericano Pooch, la guerriera Afgana Aisha (unico personaggio realmente "fumettistico" dell'opera dopo l'immenso e folle Max, che sicuramente verrà ricordata a lungo dai fans) e il "brutalmente vero" Roque. Solo verso la fine dei giochi, e dopo incredibili avventure si unirà come "supporto esterno" il disilluso agente in congedo obbligato Stegler, disilluso emblema di quelle che erano le convinzioni del gruppo al principio della folle avvventura che li condannerà a salvare il mondo.
The Losers è un'epopea di gerra dove nulla va come deve andare, che spesso riesce ad ammaliarci e a lasciare l'amaro in bocca.
Pochi eroismi, tanti giochi di potere e tutto viene raccontato con uno stile tanto reale che sembra quasi documentaristico, che ci convince e ci fa viaggiare per il globo in una folle ricerca di Max, in questa avventura dove la Quest principale continua a scontrarsi con la dura realtà dei fatti e dove il "vero obbiettivo" viene perso di vista continuamente dagli attori di questo dramma sempre prossimi allo sbaglio.
In The Losers i proiettili finiscono.
In The Losers gli amici sono nemici, e i nemici... pure.
In The Losers la società è la base di una violenza giustificata e la guerra non viene nascosta dalla menzogna della "PACE" ma solo dalla necessità d'imporsi definitivamente sugli altri.
Ma non disperate, amanti dell'action! Ci sarà pane per i vostri denti: missioni di recupero, sparatorie, furti di elicotteri, atti di pirateria in cerca di plutonio, caccia alla bomba nucleare nell'Ucraina... fino ad arrivare all'ultimo incredibile colpo di reni alla Nuova Gerusalemme di miltoniana memoria.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma recensire una serie a fumetti senza commettere la violenza dello spoiler non mi è possibile, The Losers rimane un fumetto in grado di accontentare sia palati fini che amanti dell'azione.

Assolutamente consigliato.

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