venerdì 21 maggio 2010

HEAVY RAIN



Mentre qualcuno s'intrattiene a fare i prostat massage a Super Mario con il suo controller del wii, pensando di stare a fare la storia dei videogames... i fortunati possessori di PS3 potranno realmente godere dell'esperienza videoludica più realistica ed affascinante dai tempi di tetris.

Scherzi a parte; Heavy Rain è con tutta probabilità la larva di un nuovo genere di videogames: figlio dei libri-game, nipote di quei rari e oramai antichi film interattivi, girato con la regia di un bel film con personaggi talmente particolareggiati che possono tranquillamente essere quelli di un ottimo libro.

Anzi, Heavy è effettivamente un'esperienza che è paragonabile a quelle ritenute più "nobili" come la lettura di un libro e la visione di un film.

Il gioco non piacerà a tutti, è roba da palati fini e ve lo dico subito: o si ama o si odia. Nessuna via di mezzo.

Il gioco ha uno schelettro fisso fatto di brevi situazioni con la possibilità di controllare a proprio piacimento uno dei quattro protagonisti (p.s.: se un personaggio muore il gioco va avanti comunque, mutando parti della trama) oppure seguendo una serie di "Quick Time Event" che comunque sono creati in modo da non togliere la possibilità all'occhio dello "spettatore/giocatore" le belle sequenze animate.
La pressione sui tasti, il loro movimento etc... tutte queste variabili conteranno per tracciare le movenze del proprio personaggio che si ritroverà a fare cose semplici come la pipì o robe parecchio più difficili come guidare in contromano sull'autostrada. Per i pensieri, invece, a seconda della tensione del momento potranno apparire lucidi oppure sfuocati e complicati da leggere, aumentando la tensione del giocatore e la possibilità di sbagliare le suo scelte... ma attenzione! Mai tornare indietro per potersi godere in tutto e per tutto quest'avventura! Se sotto stress avete scelto la strada sbagliata... è così che doveva andare, tanto con 22 finali diversi da qualche cazzo di parte le vostre scelte vi porteranno.

Come potete immaginare sia la grafica (i personaggi sono attori reali "digitalizzati") che la colonna sonora sono un capolavoro.




La trama in realtà non è poi così originale, ma la profondità e le situazioni borderline in cui ci si ritroverà e l'approfondimento della psiche dei disturbati protagonisti riusciranno ad ammaliarvi.

Siamo in una cittadina americana in cui il misterioso killer dell'Origami rapisce e uccide i bambini durante le piogge autunnali, segregandoli in un pozzo per cinque giorni dove i poverini affogano per poi venire abbandonati a ridosso di ferrovie con un fiore sul petto ed un origami nella mano. Un sadico bastardo, insomma.
In questo ambiente estemamente oscuro, dove tutto è bagnato da acquazzoni continui, si muovono i quattro protagonisti che alterneremo per portare a termine le nostre indagini:

Ethan Mars: architetto caduto in disgrazia dopo la morte del figlio, psicologicamente instabile a causa di sei mesi di coma e dei sensi di colpa che prova per la dipartita del ragazzo. Mantre cercherà di riallacciare i rapporti con Shaun, l'altro suo bambino, il killer dell'origami glielo fotte sotto gli occhi. Nel senso che lo rapisce, eh!

Scott Shelby: grosso, calvo, asmatico... classico detective privato che possiamo trovare in una decadente storia post-chendleriana. Scott è un grosso grasso investigatore privato che è stato assoldato per scovare il famigerato Serial Killer dell'Origami, di tutti i personaggi è quello con cui potrete muover le mani più facilmente. E' asmatico.

Norman Jayden: giuro che quando l'ho visto ho pensato "cazzo, hanno preso ispirazione dall'agente Cooper!" e invece no, Jayden non ha strane capacità ma è soltanto un brillante agente dell'FBI incaricato di supportare l'astiosa polizia locale per scovare l'assassino, dalla sua parte ha il sofisticato "olo-computer" A.R.I., con il quale può tracciare mappe e analizzare indizzi in tempo reale.
Ah, dimenticavo la sua tossicodipendenza.

Madison Paige: giovane e bella reporter che vedremo nuda in più scene, e nella sua nudità vedremo anche le tette. Questa ragazza è stato un pò il "simbolo" di H.R. perchè l'unico trailer nei 4 anni di programmazione del gioco vedeva lei come protagonista, nonchè è stata il fulcro della contesta per la scena di streaptese presente nel gioco, che comunque è stata tenuta (alla faccia dei moralisti rompicoglioni ridatemi le pubblicità dei prodotti da bagno con le tipe con le minne al vento brutti porci incestuosi bastardi cacacazzi rottinculo etc...). La ragazza ha una brutta forma d'insomnia ed è perseguitata da incubi.

'Somma tirando le conclusioni: il gioco non è perfetto, ma l'emozione è assicurata.

p.s.: pensate che durante il caricamento v'insengano a fare gli origami, cazzo.


2 commenti:

  1. se cè almeno una tetta allora è un gioco che vale la pena di giocare...

    -TiLovvo-

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